E’ giunta l’ora di svegliarsi per le società di serie A,protagoniste di operazioni di calciomercato dispendiose,ma con i conti in rosso. Il fair play finanziario,progetto introdotto dal Comitato Uefa nel mese di settembre del 2009,di cui promotore monsieur Michel Platini,incombe più che mai.E'stata già in precedenza la campagna acquisti del Real Madrid,nel 2009,a far suonare il campanello d’allarme,conclusasi con l’acquisto di Cristiano Ronaldo,pagato ben 94 milioni di euro!La voglia di primeggiare in tutte le competizioni internazionali è una delle principali cause di queste”follie”milionarie;i presidenti di grandi club ancora oggi(non è un caso che sia stato ancora il Real Madrid a fare l’acquisto più costoso degli ultimi anni,ingaggiando Gareth Bale,ribattezzato Mister 100 milioni)sono pronti a sfidarsi a suon di milioni per far funzionare a meraviglia il gioco più bello del mondo,ma a tutto c’è un limite e,più di un limite è stato imposto dal fair play finanziario per far quadrare i conti e anche per restituire al calcio più credibilità,dato che si rischia di farlo passare per un principe bello,”ricco”(ma comunque indebitato),che può tutto. A fronte di ciò urge un ridimensionamento definitivo,ovvero: 1)stimolare la crescita dei settori giovanili e delle infrastrutture sportive. 2)l’obbligo per i club di chiudere i bilanci in parità in un periodo preciso,in modo da non spendere più di quanto si guadagni. 3)riduzione del tetto ingaggi,alcuni ancora oggi spropositati. 4)aumento dei ricavi tramite la costruzione degli stadi di proprietà e una migliore politica di marketing. Questi sono i 4 punti fondamentali che una società dovrebbe seguire per non andare incontro a gravi sanzioni(penalizzazioni,esclusione dalle competizione europee)o meglio per non arrecare un dispiacere ai propri tifosi,rischiando in futuro il fallimento definitivo. Perchè il calcio si sa,non è solo una questione di cuore,ma ha bisogno di una guida,d’ora in poi nessun altro errore…che vinca anche questa sfida!