“Una vita da mediano”non è solo il titolo di una celebre canzone del rocker di Correggio,Alias Luciano Ligabue,ma è fatica,sudore,impegno,ostinazione.Il ruolo di mediano è da sempre stato quello più difficile da sostenere,ma anche quello più efficace da svolgere su un campo da gioco:chi se non un incontrista grintoso e mai domo può spezzare il ritmo e la manovra offensiva di un avversario?Non avrà fantasia,non sarà dotato di una tecnica sopraffina,ma un mediano quando da’ l’anima,non ce n’e’ per nessuno!L’esempio lampante ce l’ha offerto Rino Gattuso,leader indiscusso del Milan dal 1999 al 2012,soprannominato”ringhio”per la sua carica agonistica,per il suo carisma,per la sua personalità e forza fisica.Nonostante la tenacia,la voglia di recuperare un’infinità di palloni,il rischio di farsi male,la paura di far male,il mediano è il gladiatore dei nostri giorni,è chi non molla mai,chi si mette al servizio della squadra,pronto ad aiutarla nei momenti più difficili;è un grande uomo di spogliatoio,mira sempre a far gruppo per conquistare la vittoria perché agisce sulla psicologia di ogni singolo compagno di squadra,infondendogli uno spirito combattivo,mai rinunciatario.Ancora oggi il calcio mondiale insiste nel dar luce al ruolo di trequartista,il numero dieci,ovvero colui che con un magico tocco può scrivere la storia grazie alla sua invidiabile tecnica,al suo incredibile estro di gioco,mettendo cosi in ombra il ruolo del mediano,a cui dovrebbe dedicare più attenzione,più prime pagine,più considerazione...perchè non è da tutti rincorrere un pallone a perdifiato,anzi merita l’esclusiva,e non deve essere dimenticato…”vince”chi sul pallone per primo arriva!