I social network e il calcio hanno stretto amicizia già tempo fa,diventando fonte di curiosità per tutti gli utenti del web,un fenomeno destinato a crescere a dismisura,merito del gossip nostrano e non solo,dato che la maggior parte dei calciatori ama sentirsi al centro dell’attenzione,ama non far perdere traccia di sé,”postando”su twitter o facebook di tutto e di più,dal taglio di capelli più stravagante(impossibile non citare Balotelli)al tatuaggio più impensabile(vedere la traversa colpita da Pinilla negli ottavi di finale mondiale contro il Brasile,tatuata sulla sua schiena),dai video esilaranti alle dichiarazioni fatte a caldo nel post partita,a volte oggetto di diatriba con i tifosi e non solo,per non parlare di presunti hacker impossessatisi improvvisamente del loro profilo,mettendo in forte dubbio la loro professionalità e serietà:si pensi alle dichiarazioni false di Cerci,pronto ad anticipare il suo addio al Torino per accasarsi all’Atletico Madrid(anche se poi così effettivamente è stato)al caso Falcao,che già aveva firmato col Real Madrid(infine è approdato al Manchester United)giusto per non far mancare nulla al calciomercato già caotico e scoppiettante di suo.Ma non sono solo da condannare i social network,perché nonostante l’uso errato da parte di alcuni calciatori,altri,invece,grazie a questi,sono testimoni di iniziative benefiche,di concorsi rivolti ai tifosi,con tanto di premi in palio,e sono pronti soprattutto a stabilire un contatto diretto con i tifosi,rispondendo,se possibile,a tutte le loro domande;insomma il calcio è bello se condiviso intelligentemente,con umiltà e senso di responsabilità,e chi non lo fa,dovrebbe farsi un esame di coscienza,chiedendosi il motivo di tanto astio nei suoi confronti,andando a rivedere i suoi comportamenti,le sue risposte,anche su un social,perché capita di intaccare in qualche errore,ma se tutto poi diventa un’abitudine allora meglio lasciar perdere,meglio farsi da parte e non essere inghiottito dal meccanismo”diabolico”del web,che se non compreso in tempo,può compromettere l’immagine della persona stessa,l’immagine appunto,quella a cui tanti calciatori sono affezionati,quella di cui non ne possono fare a meno.