Il calcio senza gol è come l'amore senza un bacio: così Josè Altafini descriveva con una similitudine l'essenza del football, uno sport che non può fare a meno delle reti e dello spettacolo. Se anche nel campo della musica il pensiero è spesso rivolto al lavoro degli attaccanti, un cantautore come Ligabue ha voluto dedicare un suo pezzo alla figura del mediano, forse il mediano per eccellenza: Gabriele Oriali, ex campione del Mondo 1982 e giocatore neroazzurro. Un ruolo del genere richiede precise caratteristiche fisiche e tecniche: resistenza, sacrificio e generosità, maestria nei passaggi corti e brevi per i più capaci, recupero dei palloni, tutte abilità che se inglobate in una singola persona ci fanno parlare di veri e propri punti di riferimento del mestiere. I tifosi esultano, spingono i centravanti a gonfiare la rete, sono ammaliati dai gesti dei centrocampisti offensivi, magari da una chiusura puntuale di un difensore, un salvataggio sulla linea, un tuffo del portiere: il lavoro oscuro del mediano è tangibile nell'economia della squadra, un lavoro di quantità che i meno attenti vedono solo nelle pagelle del lunedì sui giornali. Si scopre che Gennaro Gattuso è stato il migliore della partita, Daniele Rossi segna meno e si dimostra capace di sacrificarsi nel ruolo con buoni risultati, l'intelligenza di Esteban Cambiasso gli permette di interpretare il ruolo con voti ben al di sopra della sufficienza. Spostiamoci dai nostri confini: Xabi Alonso al Real Madrid? Masquerano ancora al Barcellona? In comune, non solo un passato in Inghilterra, sponda Liverpool. Possibile? Io guardavo solo l'area...