Diciamolo subito, questo derby non è stata una torta e nemmeno un biscotto. È stato più un piatto di trofie al pesto ma senz’aglio. Senza quel sapore in più che ti permette veramente di apprezzare e valorizzare la cena. Ma comunque un po' di sostanza in corpo la metti lo stesso e quindi, un punto per uno non fa male a nessuno, o forse ancor meglio fa bene a tutti. Tranne che ai tifosi.

In una stagione dove la Sampdoria è al momento sufficientemente lontana dalle sabbie mobili (e ci mancherebbe altro…), la squadra è entrata in una apatia insopportabile, sia a livello di gioco che di singoli, soprattutto per quanto concerne il reparto avanzato. Poche idee e mal gestite. Per 2 volte nel primo tempo ci siamo presentati al limite dell’area del Genoa in 3 contro 3 scegliendo soluzioni degne dei pulcini di una squadra di terza categoria ovviamente tradottesi in un nulla di fatto.
Non dico che manchi la voglia, che manchi la cattiveria agonistica, che manchi la fame, ma visto da fuori la sensazione è questa. Irritante.
Il Genoa, che forse ai punti avrebbe meritato qualche cosa in più, ha fatto la partita che sa far meglio, la partita sporca, e Ranieri è voluto scendere al loro livello mettendosi a specchio, rinunciando alla nostra ormai ‘storica’ difesa a 4 per una difesa a 3 senza senso, un Candreva a tutta fascia senza senso, e la conseguenza di risultati conseguenti a scelte senza senso. Con la difesa a 4 avrei voluto vedere se Zappacosta sarebbe stato in grado di perforarci come il burro e tant’è che quando siamo ritornati a più miti consigli con Colley e Tonelli centrali Beres a destra e Augello a sinistra in linea abbiamo ripreso in mano la partita, anche se sempre con scarsi risultati offensivi ma, almeno il Genoa ha smesso di giocare.

Dopo la partita con l’Atalanta avevo deciso di non commentare nulla circa le decisioni sulla formazione iniziale ma, visto il discreto approccio nella partita con la Dea, ed il pessimo avuto nel derby (a parte i primi minuti), mi chiedo se ciò sia stato producente. I risultati dicono chiaramente di no. Parlare dopo è facile, ma forse domenica con una formazione migliore si sarebbe potuto raggiungere un risultato diverso.

Sul capitolo gioco c’è poco da aggiungere, come pure poco è il gioco. Se non troviamo qualche giocata individuale non c’è da divertirsi molto. Eppure, sarò duro di testa ma lo credo davvero, la nostra rosa non è male. Superiore sicuramente a quella del Verona e pari a quella del Sassuolo che ci precedono, al netto però di motivazioni ed organizzazione tattica.
A questo punto non ci resta altro da fare che considerare questo un ulteriore anno di transizione, sperando di continuare fino alla fine a ‘tediarci’ in acque tranquille.
E in ogni caso meglio sorbirsi un piatto di trofie senz’aglio che un piatto dal sapore amaro.

Fabio Gatti