Domenica 16 giugno 2019, stadio Dall’Ara in Bologna, comincia qui l’avventura della nostra nazionale agli Europei Under 21. La partita è delle più prestigiose, c’è addirittura chi la definisce una finale anticipata, Italia-Spagna è un classico per l’Under 21, una grande sfida, il match con più titoli europei in campo, nove per la precisione, cinque italiani e quattro iberici.

Gli azzurri sono i più attesi in campo, quest’anno si presentano all’Europeo con la rosa con il più alto valore di tutto il torneo. Ma la Spagna la si conosce e infatti è da ben tredici anni che non si riesce a batterla, e vincere è un imperativo, per la storia e per il risultato, che senza dubbio, in caso di vittoria, metterebbe l’Italia su un buon binario per il continuo del cammino.

Ma gli azzurrini forse hanno le spalle ancora troppo piccole per sorreggere certe pressioni, e così pronti, via e al nono minuto è subito gol della spagna, Dani Ceballos, che aveva già fatto capire di essere in giornata, approfitta di una dormita difensiva di Barella e scarica un destro preciso e potente alle spalle di Meret, 1 a 0 Spagna.

Forse è qui che finalmente arriva la sveglia per l’Italia, la partita diventa nervosa e il possesso di palla spagnolo, che fin lì sembrava avesse addormentato l’Italia, comincia a non produrre più, l’Italia gioca, e cerca di portare la partita dalla sua parte, fin quando al trentaseiesimo minuto Barella illumina Chiesa, che lascia sul posto Aguirregabria, scarica in porta da angolo quasi impossibile, e complice il mal piazzamento del portiere spagnolo mette la palla in porta. È 1 a 1, e così si andrà negli spogliatoi.

Quando si rientra c’è una novità nella formazione spagnola, esce Fabian Ruiz, lasciando il controllo della manovra offensiva spagnola al solo Ceballos, il numero 10 spagnolo gioca una partita grandiosa, ma da solo non può sorreggere tutta la Spagna e anche se riesce ad impensierire la retroguardia italiana alla fine deve rallentare pure lui. Intanto l’Italia insiste, e con un possesso palla orizzontale ma studiato, riesce a mettere la testa avanti, Orsolini innesca dalla destra, Cutrone crea caos in area, la palla arriva a Federico Chiesa che con un semplice tap-in la mette in porta. 2 a 1 Italia.

La partita cambia, l’Italia prova a gestire, e la Spagna non è pericolosissima, Orsolini è il padrone della fascia destra, ancora una sua incursione, ancora un suo cross, la palla la prende la Spagna che riparte, ma dopo qualche secondo l’arbitro è richiamato al Var, che ha notato un’evidente spinta ai danni di Pellegrini proprio sul precedente cross, il consulto dura qualche istante, il verdetto è scontato, calcio di rigore, su cui va lo stesso Pellegrini, che non sbaglia e spiazza Unai Simon. 3 a 1 Italia.

La partita è ormai chiusa, la Spagna non ci crede più, e l’Italia, a parte qualche errore di gestione, porta il risultato a casa, un risultato pesante sia per il morale che per la classifica, questa era una partita da dentro o fuori e gli azzurrini hanno dimostrato di poter dire la loro. L’impressione però, è quella che si è riusciti a vincere più grazie alla qualità dei singoli, che al gioco del gruppo, e questo è un aspetto che dovrà migliorare se si vorrà arrivare lontano.

Unica nota dolente del match è l’infortunio di Zaniolo al quarantunesimo minuto, dopo un rude scontro con il portiere spagnolo, si aspettano notizie, speriamo confortanti per i nostri azzurri, che anche se non hanno impressionato per gioco, hanno vinto e meritatamente, soprattutto con quel Chiesa, che quando è in giornata fa letteralmente “indiavolare” i propri avversari.

Il tabaccaio.