Fair Play finanziario UEFA, disposizioni del governo cinese, utilizzo delle risorse di Suning per l'acquisizione dei diritti TV in Cina, oculatezza e pazienza tipiche della cultura orientale; è stato tirato in ballo praticamente qualsiasi argomento per convalidare la tesi per cui esistano validi motivi dietro l'apparente immobilismo di Suning sul mercato in entrata.

Immobilimsmo solo apparente. Analizzando le ultime campagne acquisti dell'Inter, difatti, ci si accorge che l'Inter ha speso cifre di tutto rispetto per gli acquisti di presunti crack che avrebbero dovuto permettere alla squadra il tanto agognato salto di qualità dopo gli ultimi deludenti campionati degli anni scorsi. Ebbene... il salto di qualità c'è stato con la squadra di Spalletti che fino all'inopinata sconfitta con l'Udinese veleggiava in testa alla classifica da unica imbattuta ed il contributo dei nuovi acquisti è stato... nullo!

Gabigol intristito in Portogallo è passato a scaldare la panchina del Benfica dopo aver bivaccato per un anno su quella di San Siro, subito brillantemente sostituito da Joa Mario che ha invece fatto il percorso inverso dal Portogallo all'Italia e che, per evitare gli attacchi di saudade che hanno afflitto il brasiliano, si fa accompagnare da Cancelo, Dalbert e Karamoh. Il costo per l'Inter? Oltre 100 milioni abbandonati in panca e - almeno per ciò che concerne il brasiliano arrivato sulle orme di Ronaldo (Il Fenomeno) e per il carneade consigliato da Kia - pesantemente svalutati.

Certo, gli artifici contabili dei "pagherò" e dei prestiti pluriennali con obbligo di riscatto mascherato da diritto servono a spalmare l'esborso su più esercizi contabili, riducendo l'esposizione finanziaria del club; tuttavia l?inter si è vista costretta ad emettere un Bond da 300 milioni per rifinanziare il debito e aumentare il cash-flow anche a causa degli investimenti completamente sbagliati operati nelle ultime due sessioni estive del calciomercato.

La verità è che la famiglia Zhang non ha stretto i cordoni della borsa per un improvviso attacco di tichieria; probabilmente Steven ha preferito spendere 2,3 milioni per una supercar con cui scorazzare per le vie di Milano, piuttosto che gettare denaro per scaldare le panchine d'Italia e d'Europa. prima o poi i pacati e pazienti cinesi presenteranno il conto al buon Ausilio ed al plenipotenziario Sabatini? Per il momento, giustamente, hanno deciso di congelare le spese folli e di ponderare ogni acquisto e questo, nel lungo periodo, gioverà certamente anche alla stabilità del club. Con buona pace dei tanti tifosi calciomercatomaniaci.