Stiamo diventando come gli anziani, ricordiamo le cose successe molto tempo fa e non quelle accadute ieri.
Le nostre società calcistiche, tra le grandi escludo solo la Roma, sembrano essere all'affannosa ricerca di grandi campioni che oramai hanno dato tutto o quasi negli altri campionati europei.

Ronaldo, un grandissimo, così come Cavani, Di Maria, Vidal e molti altri. Perché investire soldoni, ancora costano moltissimo, e con ingaggi stratosferici per i nostri standard, nonostante siano ultra trentenni e inesorabilmente sul viale del tramonto?
Perché, a mio parere, noi siamo un popolo insofferente, che odia aspettare, che vuole tutto e subito. Ci crogioliamo col grandissimo nome ed abbiamo impresso negli occhi e nella mente le loro gesta, viste in Premier o nella Liga, speriamo che siano ancora loro, che ci facciano alzare trofei e vincere in ogni dove.
Abbiamo fame di campioni e non ci importa se magari l'acquisto di uno di questi fenomeni ci porterà al dissesto societario.
Dobbiamo vincere. Chi investe in giovani viene giudicato avventato e non si pensa ad una programmazione e di conseguenza ad un domani.
Il grande nome porta sponsor, abbonamenti e sold out negli stadi e questo è innegabile.
Lo spettacolo è assicurato, ma se non c'è chi porta l'acqua e si fa in quattro per LUI, anche il campionissimo finisce per scomparire.
Molti di questi campionissimi li avevamo qui, li abbiamo venduti nel pieno delle loro forze ed ora agogniamo di rivederli sui nostri campi, da... sfruttati.

Spero che non facciano la fine di quei grandi attori che esaurito il loro ciclo si svendono anche per parti insignificanti o squallide pubblicità. Investiamo in giovani senza paura e con la convinzione che qui si formano e si forgiano campioni e che gli altri potranno solo comprare ma non  potranno mai dire... l'ho visto crescere ed esplodere come uomo e come calciatore.