Calciomercato... Succedono cose che noi umani non capiremo mai. Anche quest'anno si ripetono cose inspiegabili in sede di calciomercato.
Giocatori ritenuti incedibile venduti, se non svenduti, al primo che arriva. Emeriti sconosciuti acquistati a prezzi esorbitanti, ok non possiamo conoscere tutti, ma a tutto c'è un limite. Si vendono giocatori e  si lascia quel ruolo scoperto, senza rimpiazzo, oppure se ne cerca un'altro con le stesse caratteristiche. Si comprano giocatori che sconvolgono i moduli di gioco o che sono doppioni di chi già c'è.
La domanda sorge spontanea, in tutto questo quanto conta il parere dell'allenatore?
La risposta è altrettanto scontata, poco, molto poco.
Lui, il mister, subisce, vuoi perchè la società naviga finanziariamente in brutte acque, vuoi perchè si ha necessita di acquistare il grande nome per gratificare i tifosi, vuoi che chi fa campagna acquisti spesso vuole essere in prima pagina per i suoi colpi, vuoi che le società oggi badano al bilancio più che alla classifica e molti altri... vuoi. Le vere vittime di tutti questi tourbillon sono loro... gli allenatori. Nell'attuale mondo calcistico la figura dell'allenatore in questo campo sembra marginale, esclusi o quasi da molte decisioni in cui dovrebbero avere un parere ed un potere decisionale molto elevato.

Nelle interviste la frase più ricorrente in questo periodo è " per il mercato chiedete a chi se ne occupa " ma come, e tu non conti nulla,subisci e chini il capo? Anche perchè un domani se chi ti hanno comprato per farsi belli , stanne certo lo dovrai far giocare,  ti ha costretto a cambiare modulo, ti ha messo in difficoltà con il resto della squadra per il ruolo che ricopre, non è poi quel gran campione anche se pagato moltissimo, fallisce, la colpa sarà esclusivamente tua!!!
Gli allenatori aziendalisti sono in crescita esponenziale, mentre quelli che hanno un peso determinante si contano su una mano, forse. I voleri della società vanno esauditi costi quel che costi, purtroppo caro mister l'unico che potrà rimetterci sei tu, d'altronde è molto più semplice licenziarne uno che ventiquattro.
E come diceva una vecchia canzone... avanti il prossimo gli lascio il posto mio.

Buon calcio a tutti