Il buon Machiavelli sosteneva che i principi nuovi, per consolidarsi all'interno di uno stato, avevano bisogno di consensi straordinari per leggittimare fin da subito il loro potere e farsi amare dal popolo. Questo esempio sembra calzare alla perfezione con la gestione manageriale del duo Fassone-Mirabelli che appena approdati al Milan, nelle vesti di nuovi dirigenti, dovevano fin da subito dimostrare ai tifosi di fare sul serio. E l'inizio non poteva essere dei migliori perchè si sono guadagnati la stima e l'affetto dei tifosi con 4 grandissimi colpi di mercato.

La nuova dirigenza era inoltre chiamata ad un compito prioritario: il rinnovo di Donnarumma. E d'altronde, per essere leggitimati fin da subito Fassone e Mirabelli sapevano bene di doversi muovere nei primi giorni di giugno per mettere i tifosi con il cuore in pace e garantire agli stessi che il loro idolo sarebbe diventato una bandiera del club alla pari di Maldini, Baresi, Gattuso (giusto per citarne alcuni). Non fretta dunque ma una priorità che potesse dare fin dai primi passi una grandissima credibilità ad un progetto ed a una dirigenza completamenti nuovi. Cè stato quindi un primo contatto con l'agente del giocatore, Mino Raiola, che non essendo propriamente uno sprovveduto, sapeva benissimo che la questione ''rinnovo-donnarumma'' era un tassello importantissimo per la leggittimazione della nuova dirigenza.

Nel frattempo sono arrivati in tempi brevissimi gli acquisti di qualità del duo Fassone-Mirabelli fra cui quello di Andrè Silva assistito dal procuratore numero 1 al mondo Jorge Mendes (acerrimo rivale di Raiola). I tifosi quindi, vedendo tanta abilità nel condurre le trattative, si sono cominciati a chiedere:Come mai il semplice rinnovo del ''milanista'' Donnarumma  ancora non arriva?.E se la domanda era legittima ancor di più lo è stata la risposta della nuova dirigenza: ''Gli abbiamo offerto un contratto importante mettendo il giocatore al centro del progetto ma ci hanno risposto che ci vogliono ancora pensare'' ...ed è da questo preciso istante che sono sorti i primi mal di pancia dei tifosi che hanno portato dapprima a piccoli sfoghi sui social e poi a vere e proprie contestazioni ufficiali con tanto di striscioni.

Alla luce di questo scenario surreale in che maniera Fassone o Mirabelli avrebbero potuto impedire la sempre più crescente ira dei tifosi nei confronti del loro ormai ex-idolo? Perchè giustamente il tifoso medio non sapeva spiegarsi come facesse un giocatore che qualche giorno prima baciava la maglia a tardare così tanto a dare una risposta definitiva.
A scatenare l'ira del tifoso è stata dunque la lentezza della risposta che poteva e doveva essere immediata. A questo punto la decisione di porre un out out all entourage del giocatore era inevitabile e l'epilogo lo conosciamo tutti: Donnarumma non rinnoverà. 

Alla luce delle recenti dichiarazioni di Mino Raiola si evince come sia stata proprio la fretta la causa principale del dissenzo da parte del giocatore: .Una fretta  da cui sarebbero scaturite le attenzioni mediatiche, le minacce dei tifosi e l'ambiente ostile venutosi a creare . Fretta? Oppure una priorità della nuova dirigenza ?..Una priorità per altro necessaria come avrebbe detto il nostro Machiavelli per potersi leggittimare agli occhi dei tifosi fin dal primo momento. Il sospetto, quindi, è abbastanza evidente: Raiola ha voluto trovare un modo per delegittimare la nuova dirigenza per questioni personali, questioni di principio e di rivalità (con Mirabelli) che hanno fatto male non solo all'immagine del giocatore ma anche all'immagine del calcio in generale. Non certamente all'immagine del Milan e della nuova dirigenza che ha davvero fatto tutto il possibile per trattenere il giocatore a cui obbiettivamente non sarebbe assolutamente servito così tanto tempo per dare una risposta entusiasta davanti a un ricchissimo contratto.. offerto per altro dalla sua squadra del cuore.