E’ vero, Marotta lo aveva spergiurato anche a metà luglio 2016: “Non paghiamo la clausola rescissoria, Higuain per ora è un discorso chiuso; con il Napoli non c'è nessuna trattativa. Direi di sì, è così. Direi assolutamente di sì. Non aggiungo altro".

Dichiarazione che confermò quella rilasciata poco prima dal patron del Napoli, Aurelio De Laurentis, il quale sentenziò: “Non c'è mai stato un contatto tra la Juventus e il Napoli, perché La Juventus non ha mai avuto l'intenzione di pagare la clausola rescissoria, né noi gliela abbiamo chiesto".

Sembrava tutto cassato, così…tristemente sul nascere, invece…sappiamo come andò a finire!

Difatti, non per fare “il sapientino a posteriori”, ma il dirigente juventino, tra le more della sua dichiarazione, con quel “per ora” - particolare preposizione, così bene articolata - aveva voluto far intendere e non intendere che uno spiraglio, per il passaggio del “pipita” in bianconero, non fosse solo una suggestione.

Morale della favola? Clausola pagata ed Higuain con la casacca bianconera, con successive e direi annesse colorite esternazioni, degne del miglior teatro drammatico, da parte di tifosi e personaggi - più o meno famosi - di fede napolista!!!

Ora è diverso, senza “se”, senza “ma” men che meno articolati, lo scorso 24 maggio il Direttore Generale Beppe Marotta ha definitivamente sentenziato, manco fosse la Cassazione, con un laconico e secco “NO, Milinkovic – Savic costa troppo!”

Sapete una cosa? Al netto delle indubbie qualità del serbo, e degli altrettanto indubbi benefici di cui il centrocampo juventino avrebbe goduto, Milinkovic sarebbe stato/ sarebbe un problema!

Cerco di spiegarmi, per non sembrare pazzo:

il buon Lotito è un osso veramente duro con cui trattare; quando poi ti ci devi accordare per il suo pezzo pregiato, le cose diventano un tantinello complicate.

Ricordate le primissime valutazioni che si davano al centrocampista laziale? Si era partiti da 70 milioni, saliti in breve a 90, poi 100…ed alla fine del campionato italiano arrivate a 110/120 milioni. Tale ultima quotazione, secondo il Presidente della Lazio, era avvalorata e confermata da un suo rifiuto specifico ad ipotetica e mai dimostrata richiesta da parte di un compratore straniero. Poi, nel corso del Mondiale (competizione che complica già di suo il mercato), la stessa è pure aumentata, arrivando a 150 milioni….Bummm!!!

Voi direte - anche giustamente - ma chi li spende 150 milioncini per un calciatore forte, ma che alla fine deve ancora dimostrare molto del suo valore, soprattutto se inserito in un contesto un po’ più grande e “pesante” da gestire, come può essere appunto quello rappresentato dalla Juve?

Si, vero! Ma statene certi, il furbo Lotito almeno 120 li pretende e pure puliti, secchi, senza contropartite tecniche. E quindi?

Quindi, a parere di chi scrive, il Serbo è meglio che rimanga dov’è o che vada da un’altra parte.

Tralasciando i riscatti, abbiamo preso Mattia Perin per oltre 10 milioni, Emre Can, a parametro zero, per modo di dire, perché alla fine 16 in due esercizi li devi dare per oneri accessori, Cancelo (con i dovuti scongiuri) per altri 40 e i 120 per Milinkovic? A meno di 1 o 2 cessioni illustri, la vedo dura.

Ipotizzando di cedere Higuain e Pjanic, o anche il solo regista bianconero, poi la Juve si troverebbe col problema di sostituirlo degnamente e non credo che il solo Bentancur possa bastare (ad oggi…) e nel caso di cessione del solo Higuain, ci sarebbe la necessità di rimpiazzarlo (non con Morata, per favore).

Credo proprio che la coperta sia corta

Se l’obiettivo è crescere, occorre trattenere i Big e fare innesti di alta qualità, di volta in volta, con buoni gregari al traino.

Discorso a parte per la difesa laddove, con l’innesto di Cancelo avremmo le due corsie ben strutturate qualitativamente, mentre per i centrali ci sarebbe sufficiente copertura, visto il rientro di Caldara. Poi, anche qui, in caso di cessione di Rugani o Benatia, la società andrebbe in copertura con due innesti tipo De Ligt o Godin, che sempre a parere dello scrivente, alzerebbero ulteriormente la qualità, mantenendo invariato il numero di giocatori e con costi in questo caso tutto sommato sostenibili.