Vorrei tanto citare uno degli aforismi più usati nel ventennio, ma da attribuire a Cesare e ripreso dal De Bello Gallico, per descrivere ciò che da sempre accade intorno alla Juve... Le chiacchiere stanno a zero. Quando hai tanto successo, quando vinci, attiri le ire degli sconfitti. E quando ad averlo è la stessa squadra, praticamente da sempre e con una costanza impressionante, capite bene che, alle positive celebrazioni, si aggiungono in quantità assai maggiori, falsi miti, sentimenti di odio, dicerie ed etichette, oramai impossibili da togliere. Protagonista del "proselitismo del perdente" è una categoria umana ben definita, certamente degna di studi psicanalitici approfonditi, quella dell’ANTI-JUVENTINO. Perché prima di essere romanista, milanista, napoletano o... interista, si deve essere anti-juventino, sempre e comunque, a tutti i costi. Questo è il loro mantra! Ultimamente il grande tenore e tifoso interista Bocelli, a margine di una premiazione da parte di un Inter Club, pare abbia detto: "La mia passione per i colori nerazzurri nasce dagli anni del collegio, quando la Grande Inter vinceva tutto in Italia e nel mondo. Sono interista, ma soprattutto anti-juventino". 

L'anti-juventino muta il suo atteggiamento, il suo "arsenale", a seconda del periodo dell'anno. D'estate, a campionato concluso e a calciomercato iniziato, ciò che pare essere maggiormente attenzionato è quello che farà la società bianconera. I giocatori che si appresta ad acquistare e quelli, soprattutto, che venderà. Questa attenzione morbosa è certificata dai commenti, ovviamente al vetriolo, rilasciati dai seguaci di questa strana religione… Provate a leggere un qualsiasi articolo avente ad oggetto argomenti bianconeri e verificherete ben presto quanto detto: i commenti anti-Juve superano di gran lunga quelli dei suoi stessi supporters. Non solo... l’anti-juventino, dopo aver denigrato e banalizzato ciò che la società bianconera si appresta o appresterebbe a fare, passa alla fase due: la celebrazione della propria squadra, quale vincitrice di ogni possibile titolo in palio… ad agosto però! La faranno da padrone frasi del tipo: "Quest’anno zero tituli", "La pacchia è finita", "Con la Juve le altre si scansano", "Ora con il/la VAR non vincerete più nulla", "La Juve ruba!”, oppure, andando più nello specifico, "Il Milan è tornato" e soprattutto "L'Inter è tornata". Sarà pure così, e prima o poi almeno per la legge dei grandi numeri ciò si concretizzerà, ma sino ad ora tutti questi slogan, incredibilmente ottimistici, sono stati puntualmente rimandati al mittente… con tanto di fegati scoppiati. Invece a campionato iniziato... beh, c’è da sbizzarrirsi. In caso di sconfitta della Juve, si è soliti (ri)affermare che un ciclo è terminato, quando vince - e puntualmente lo fa - si applica invece quel particolare teorema matematico, tanto caro alla neo religione di cui ci si occupa, rispondente all’assioma "LA JUVE VINCE, QUINDI RUBA". Questo è il teorema più richiamato… una teoria deduttiva granitica, che va a braccetto con un altro slogan: "Non importa chi vince, basta che non sia la Juve".

Non è tutto: in seno al variegato e avariato mondo dell’anti-juventinismo imperante, si è inserita un’altra figura, di ornitologiche sembianze: il "gufo". Difatti, quando la realtà è così violentemente manifesta, tanto che proprio non ci si può appellare a tutte le banalità sopra elencate, ci si rifugia - goffamente, tristemente e anche un po’ teneramente - nell’esercitare l'attività malefica dell’uccellaccio gufatore, il cui costume carnevalesco viene indossato un po’ da tutti, ma ultimamente anche da personaggi più o meno noti e addetti ai lavori, uniti tutti nel rito della macumba anti-juventina e pronti a gioire per una piccola sconfitta o caduta… Di tali volatili, negli anni, ne sono apparsi di rari e meno rari, alcuni "prestati" dal mondo dello spettacolo, altri da quello dello sport, altri dalla politica, cambiando casacca di volta, in volta a seconda di quale fosse la contendente al titolo di turno. Piccola nota di "merito alla causa" va attribuita ai "detrattori" e "gufi nerazzurri", i quali con una perseveranza e costanza encomiabile sono sempre presenti, a mani basse, a rubare la scena a tutti gli altri. D'altro canto sono o non sono i più puri e casti? Pare, ad esempio, che la loro squadra non conosca cosa sia la Serie B…sarà proprio, proprio vero? Ma questa è un’altra storia, che risale al campionato 1921/22… Andatevela a cercare ed apprendete cosa accadde!

Comunque, a fine anno TUTTI vengono richiamati nuovamente all'ordine quando, puntualmente, come neanche un treno svizzero riuscirebbe, a vincere è sempre la stessa squadra, la più forte di tutte e meritatamente: la Juventus.