Finalmente la tournee americana è finita, finalmente. L'utilità di queste amichevoli? Ai posteri l'ardua sentenza. Tutto onestamente e indubbiamente molto criticabile. Fa tenerezza vedere come il Milan si stia trasformando. La squadra di un tempo annientata, si vive solo sulla gloria passata. Ogni giorno si sentono solo nomi, speranze, forse inutili. Poi arriva il top manager, che dice "siamo in troppi, se non vendiamo Robinho, non si compra nessuno!", bene. Meglio di cosi si muore. Prima era Kakà, ora Robinho. Confusione, solo tanta confusione: programmazione zero, si spera soltanto degli scarti di altre squadre o dei parametri zero. Questo non è da Milan, questo rischia di far bruciare Inzaghi come è stato fatto con Seedorf. Giocatori che non hanno il carattere di indossare questa maglia pesantissima. Siamo in troppi, dicono. I tifosi devono avere pazienza. Bene, i tifosi hanno molta pazienza, ma essere presi in giro non è questione di pazienza. Quest'anno si doveva approfittare del momento per rifondare veramente tutto. Ma così non è stato. Gente non da Milan, come Constant, Mexes, Zaccardo, Zapata, Essien, Saponara, Abate, Robinho, solo per fare qualche nome. E invece di fare tournee massacranti, inutili, per compensi irrisori o visibilità mondiale che francamente avrei evitato, era meglio giocare con la rappresentativa Alto Adige e poi piano piano salire di livello, evitando figuracce e il ritorno di un'atmosfera negativa che l'arrivo di SuperPippo aveva apparentemente cacciato via. Siamo ancora in tempo, per carità, ma non aspettiamoci chissà quali colpi o quali miracoli. Sperando che l'ultima settimana di agosto porti chissà cosa. L'unica cosa che forse dovremmo aspettare è che il portafoglio di Berlusconi si aprà, come per magia.