Il derby di Milano si avvicina a grandi passi, e le acque intorno al Milan si fanno sempre più agitate. Seedorf accerchiato, Seedorf accusato, Seedorf sfiduciato. Quasi tutti contro, pochi a favore. Ma forse lui era l'unico che in quel momento poteva accettare di sostituire Allegri e fare anche meglio del tecnico livornese. Nuove metodologie di lavoro, nuova filosofia, nuovi stimoli. E la squadra che tutto sommato reagisce e rientra persino in corsa per l'Europa. Ma ciò non basta. Forse l'alta dirigenza vorrebbe altro, forse. E iniziano le riunioni, i summit, le cene, i pranzi, i colloqui, i dubbi, le cause, le probabili successioni. Tutto questo prima di un derby importante si, ma fino ad un certo punto. Si vuole davvero andare in Europa? Se si, allora il vecchio Milan avrebbe smorzato i toni, avrebbe chiuso la squadra e i problemi nello spogliatoio e guai a chi avesse fatto uscire da li anche solo una sillaba di ciò che si era discusso. Aspettiamo il derby, magari con una vittoria, che copra queste crepe fino alla prossima riunione, al prossimo colloquio chiarificatore. E ci si aspetta una presa di posizione chiara e netta che tutti i veri tifosi rossoneri meritano: con Seedorf o contro Seedorf. Solo cosi si potrà parlare di progetto, di programmazione e di futuro. Solo con la chiarezza. E così si potrà ricostruire una grande squadra. Solo così. Forse.