Troppo facile ora scrivere di Ranieri che vince alla faccia delle sue ex squadre. Troppo facile. A scuola mi hanno sempre insegnato che la qualità di un giornalista si valuta, in buona parte, dalla sua imparzialità. Ma qui pare scrivano solo opinionisti. Allora parliamo di loro: un opinionista dovrebbe essere, quantomeno, coerente. Claudio Ranieri ha compiuto una vera impresa sportiva. Vuoi complice un'annata no delle grandi, ma 77 punti in Premier parlano chiaro, il Leicester ha fatto il suo e ha meritato ampiamente il successo. Tutta Italia, forse tutta Europa festeggia la vittoria del piccolo club inglese, la vittoria dell'impegno sui soldi, della squadra sui singoli, la dimostrazione che col duro lavoro si possono raggiungere traguardi insperati, e di questi tempi di raccomandazioni è ancora una bella lezione ed uno splendido esempio. Ranieri &co. è riuscito ad unire sotto una stessa bandiera tutti. Almeno per una volta potevamo sognare tutti insieme, solo un attimo. Invece no. La Serie A è praticamente conclusa, il calciomercato non è ancora iniziato. E allora perché non infuocare un po' la situazione? Ranieri non ha vinto per lui, per il Leicester. No. L'ha fatto alla faccia di chi non aveva creduto in lui. Alla faccia della Juve, della Roma e compagnia bella. Ottimo, no? Visualizzazioni e commenti: obiettivo raggiunto. Il Sig. Agresti è riuscito a strumentalizzare l'impresa, sotto la bella bandiera della voce fuori dal coro, che ormai è più nel coro che non le voci nel coro. É strano che abbia vinto alla faccia della Juve, che lo esonerò in una situazione societaria differente, che lo esonerò perché qualche equilibrio si era rotto (non mi pare lo cacciarono alla prima difficoltà) e purtroppo per evitare i danni di una mancata Champions provò a dare una scossa. La Roma non mi pare lo trattò a malomodo, fece solo scelte diverse. L'Inter, semmai, non lo trattò benissimo, eppure non leggo inviti a scusarsi. La Grecia? Il Monaco? Fu esonerato perché non aveva trovato la quadra, non aveva fatto benissimo. D'altra parte l'etichetta di "Eterno Secondo" mi pare gliela diedero i giornali, perché dove tira il vento vende il titolo. Non ricordo crociate in favore di Ranieri quando non vinceva, sarei curioso di andare a ripescare qualche articolo. Quando si fa un totoallenatori non mi pare che qualche firma lo sponsorizzi, neppure il Sig. Agresti. Eppure ora si sale sul carro, e per sentirsi anticonformisti i capobanda che denigrarono Ranieri tirano fuori a calci i loro seguaci sostenendo di averci sempre visto lungo. Mi auguro che il titolo sia valso almeno trenta denari! Nessuno deve scuse a nessuno. Quando ha fatto male ha meritato l'esonero. Ora che ha fatto bene, benissimo, merita un composto applauso, e le più vive congratulazioni. Possibilmente giù dal carro: loro meritano molto spazio per festeggiare, senza che pseudointellettuali si prendano la scena. Nessuna scusa per il passato. Per l'impresa di ora, tutti in piedi, giù il cappello, e un enorme applauso. Grazie per averci ricordato che si può ancora sognare. Cheers!