Il campionato appena terminato ha visto un Napoli dare battaglia fino all'ultimo, dopo aver disputato una stagione incredibile. Gli uomini di Sarri hanno dato vita ad uno spettacolo unico, ed è un peccato che questo duello sia stato costellato da varie polemiche.

Ho letto davvero molto durante quest'anno, non per ultima la considerazione che vorrebbe un Chiellini incapace a vincere perchè si sarebbe tolto qualche sassolino dalla scarpa. Ebbene, è invece normale che un giornalismo da terzo mondo dia credito a notizie come il tifo del cugino di un arbitro, di un falso labiale o insinui (o almeno metta in risalto delle insinuazioni) qualcosa su un abbraccio ad un arbitro a fine carriera, gesto fatto peraltro anche dal capitano della Roma, che al di fuori di sbalzi d'umore dovuti all'agonismo si è sempre mostrato, a testa fredda, una persona seria ed un professionista esemplare? Che lo faccia il giornalismo sportivo non desta stupore, ma che a scrivere o a dare spazio a certe cose sia il primo quotidiano nazionale (e in coda tanti altri) dovrebbe far riflettere.

Primo: Giorgio Chiellini i sassolini se li è levati alla fine, non li ha lanciati in corso d'opera. Questo ha permesso di concentrare le forze sul campo e non sprecarle in inutili polemiche. Risultato? La Juve vince ancora.

Secondo: vi sono due modi per affrontare chi è più forte, o lo prendi ad esempio e provi a fare meglio di lui, o lo fai cadere per poter tornare a essere competitivo. Il prezzo della seconda opzione è un livello più basso di lotta, e infatti quando il calcio italiano fu raso al suolo da Calciopoli, il calcio italiano sancì il suo ritorno alla mediocrità (con l'eccezione del Triplete nerazzurro, figlio di un'annata davvero più unica che non figlia della programmazione, e ne è la riprova il modo in cui il suo ciclo è brutalmente terminato). Mentre l'Inter faceva l'impresa, la Juve si rivoluzionava abbastanza in silenzio e nella simpatia generale. Risultato? Facendo affidamento su sè soli e imitando modelli funzionanti, la Juve ha iniziato un ciclo di 7 anni, e con ogni probabilità rimarrà molto al vertice anche se l'anno prossimo qualcuno le soffierà lo scudetto (capiterà, prima o poi).
È questa la differenza, i cicli si valutano anche dagli strascichi che si portano dietro.

Chi ha compreso tutto ciò? Secondo me, è la Roma di Di Francesco. Eusebio Di Francesco non celebra servilmente gli avversari, riconosce semplicemente l'onore delle armi; non copia un modello, ma cerca di assorbire tutto quello che può per migliorare; non mette le mani avanti per giustificare una sconfitta (con frasi come "giochiamo contro il sistema", "daremo il 110%, ma come sappiamo tutti potrebbe non bastare", o stupidaggini simili). Eusebio Di Francesco è realisticamente ambizioso, non afferma che la Champions potrebbe non essere il traguardo minimo (possibile che Milan e Inter non lo affermino come obiettivo minimo sino alla fine?), batte il Barcellona e sogna la finale. É stato eliminato, pazienza. É da un anno che la Roma rivendica ciò che le spetta senza sfociare nella polemica da bar, quella che incattivisce la piazza alimentata da una stampa che poi, quando scappa il fattaccio, la condanna. Eusebio Di Francesco ha un fare, per così dire, aristocratico: non cerca alibi, guarda a sè e cattura da chi è più forte per sovrastarlo sul suo terreno, e non pugnalandolo alle spalle.
Lui e Gennaro Gattuso sono gli allenatori che più fra tutti hanno queste caratteristiche, come le ebbe Conte il primo anno in bianconero. Ora, io non so se Ringhio abbia alte capacità tattiche da bissare il suo alter ego pugliese, ma di certo è l'uomo che può restituire un'anima al Milan, col lavoro e la dedizione, lavoro che alla fine pagherà più del bel gioco, delle polemiche e di qualsiasi altro fattore da palcoscenico. 

Al Napoli l'onore delle armi, col rammarico di non aver potuto vivere una vera lotta scevra da polemiche infantili e pregiudizievoli, che poi a mio parere hanno inciso davvero sulla loro corsa. Invece di criticare Chiellini, bisognerebbe indicarlo e dire alle altre "Visto? Così si fa, svegliatevi!", perchè è tenendo la tensione sul campo che poi si ottengono i risultati. Colpa della Juve se il campionato perde d'interesse? Io credo che sia colpa di chi vuole banalizzare la competizione piuttosto che mirare a superare la più forte.

Pur sperando di continuare a vincere, se dovessi cedere il titolo a qualcuno mi auguro sia a Gattuso o Di Francesco, perchè dimostrerebbero una volta per tutte che i migliori si battono superandoli, e non abbattendoli.