Conoscete Julio Velasco? Per chi non lo sapesse, si tratta del tecnico dell'ItalVolley dei miracoli, quella Nazionale che entrò nella storia della pallavolo, consacrata come la generazione di fenomeni. Cosa c'entra col calcio? Cosa c'entra col Derby d'Italia? Molto semplice: Julio Velasco parla della "cultura dell'alibi". "L'alibi distrugge l'armonia e impedisce di progredire, di imparare". In sintesi, lamentava che ogni componente della sua squadra scaricava la colpa su qualcos'altro all'in fuori di lui (arbitro, compagno). Cura? L'eliminazione degli alibi. Risultato? Generazione di fenomeni. La differenza fondamentale fra la Juve e l'Inter non è tanto tecnica, non risiede nei favori arbitrali o nel disegno maligno che l'universo architetta contro i nerazzurri. La differenza sta nella mentalità: la Juve che perse a Sassuolo l'anno scorso avrebbe avuto anche da recriminare. Invece Buffon andò davanti alle telecamere e disse "Niente alibi, guardiamo in faccia alla realtà, è colpa nostra". Questo atteggiamento porta all'autocritica, alla voglia di migliorarsi e superare i propri limiti, dimostrare di essere più forti delle possibili avversità. In breve: porta ad essere vincenti. Qual è l'atteggiamento opposto? L'alibi, la continua lamentela, il continuare a credere di essere perfetti, ma vittime di qualcos'altro. Questo, dacché seguo il calcio, è una prerogativa della mentalità interista. Non voglio ora stare ad elencare altre cose, perché sono figlie di questo problema. Quando l'Inter riceveva favori arbitrali negli anni post-Calciopoli, si trattava di calcio pulito. Non appena succede alla Juve, ecco che tornano le polemiche. Questo atteggiamento è sbagliato di partenza anche solo sotto il profilo intuitivo (troppo facile mettere i pezzi del puzzle come voglio per far uscire la figura che desidero) e sarebbe sbagliato di per sé, ma lo è ancora di più se rintracciamo la sua origine: ancora l'alibi, appunto. Se poi il circo mediatico dà corda, diventa difficile non essere attratti dalla facile scusa. Da ciò deriva la mia tranquillità anche quando leggo che l'Inter spenderà 400 milioni sul mercato, perché finché non cambierà questa mentalità, non ci sarà giocatore che potrà sopperire a questo handicap. Fossi un tifoso interista, anziché portare avanti polemiche per anni e fare manifestazioni, imparerei un po'.. Se non dalla Juve di Sassuolo, dall'ItalVolley di Julio Velasco.