Da una parte Antonio Conte. Il tecnico pugliese nelle scorse settimane aveva più volte chiesto rinforzi in avanti e più precisamente aveva richiesto un centravanti di peso, un "vero nueve" che fungesse da punto di riferimento per tutto il reparto avanzato, e nei giorni scorsi la dirigenza ha messo a segno il colpo Lukaku, garantendo così quei centimetri e  quei chilogrammi tanto desiderati; questo mentre la pista Dzeko, invece, in casa nerazzurra era stata tenuta in sospeso, nell'attesa di ciò che il mercato potesse proporre.

Dall'altra parte Paulo Fonseca, che sin dall'inizio del proprio lavoro a Trigoria ha più volte ribadito di "non riuscire ad immaginare una Roma senza Dzeko", ben conscio di quanto l'attaccante serbo possa essere funzionale al proprio gioco. E d'altronde il giocatore (che veniva da un finale di stagione in crescendo) altro non ha fatto se non confermare in questo precampionato uno stato di forma invidiabile, oltre alla funzionalità delle proprie caratteristiche nell'attacco giallorosso.

E invece? E invece i procuratori, gli agenti, i legali rappresentanti, gli avvocati, i commercialisti, i curatori d'immagine ed i nutrizionisti di fiducia di questo folle mondo pallonaro hanno montato un doppio caso, che adesso le due Società hanno venti giorni di tempo per poter risolvere. Icardi e Dzeko sono due giocatori in uscita. Icardi e Dzeko rappresentano un problema per le rispettive Società di appartenenza. E poco importa se Conte rischia di trovarsi due centravanti che difficilmente possono coesistere, se dopo aver invocato un centravanti di peso può trovarsene due, se magari a questo punto del mercato preferirebbe puntellare altri reparti o coprire maggiormente altri ruoli. E ancor meno importa se Fonseca può trovarsi ai nastri di partenza del campionato senza la propria boa offensiva, sostituita da un attaccante che per bravo che sia (e bravo Icardi lo è senz'altro) ha caratteristiche da finalizzatore puro, completamente differenti da quelle di Dzeko.

Con buona pace di qualsivoglia progetto tecnico. Per il quieto vivere del proprio e dell'altrui entourage.

Zitti ed ingoiare.