Patrick Cutrone al Wolverhampton. Fino a pochi giorni fà nessuno avrebbe potuto ipotizzare un'operazione-lampo del genere: il rientro frettoloso da Boston, l'espressione imbarazzata di Massara, le lacrime agli occhi, le parole di addio sui social... . Ma perchè? Perchè proprio lui, tra i tanti elementi in uscita? Perchè proprio al Wolverhampton? E perchè ad una cifra che agli occhi della maggior parte dei tifosi pare essere molto sottostimata? Le risposte a queste domande hanno un nome e un cognome ben precisi, ma al di là dei nomi, delle cifre e dei colori in questione, a spaventare il sottoscritto è lo scenario.

Cutrone in questa sessione di mercato era considerato in casa Milan tra i "possibili partenti", ossia di certo non una conferma sicura rispetto al passato, ma senza dubbio non era un giocatore da cedere a tutti i costi. Si era parlato nelle scorse settimane di un interesse da parte della Fiorentina, ma poi le due società non trovarono l'accordo e tutto era sfumato. Parallelamente, il Milan aveva dimostrato interesse nei confronti del classe 99 Rafael Leao, attaccante portoghese in uscita dal Lilla ed appartenente alla ricca scuderia della società Gestifute di Jorge Mendes, la stessa Gestifute che ha tra i suoi assistiti un'altro attaccante portoghese: André Silva. Quest'ultimo in maglia rossonera non ha mai convinto nessuno e rappresenta per il Milan il caso probabilmente più spinoso da trattare in uscita, considerando la cifra di acquisto di circa 40 milioni di euro, la durata quinquennale del contratto e l'elevato ingaggio stagionale di circa due milioni per un giocatore che dal giorno della firma apposta felicemente in data 12 giugno 2017 in compagnia della coppia Fassone-Mirabelli pare essersi irrimediabilmente involuto. MA, c'è un "ma": fortuna vuole che André Silva sia appunto assistito dal buon Mendes, e Mendes si sta prodigando per aiutare il Milan a trovare una sistemazione adeguata per Silva (Monaco?), così come si è adoperato in prima persona per far approdare a Milano proprio Leao (valutazione circa 30 milioni). E in cambio? In cambio Mendes si è preso Cutrone, a 18 milioni più bonus, e se lo è portato al Wolverhampton di cui è proprietario assieme alla società cinese Fosun e di cui è artefice di tutti gli affari (dubbi?) e di tutti i successi di queste ultime stagioni.

Mendes si è preso Cutrone. E hanno poca rilevanza gli occhi del giovane attaccante, Giampaolo che glissa sull'argomento, gli imbarazzi evidenti di Boban e Maldini; ne hanno ancora meno i giudizi dei tifosi, ognuno con la propria idea al riguardo. In questa operazione non conta nulla di tutto ciò. Non contano neppure i nomi: conta che un calciatore sia stato usato come merce di scambio  per esclusiva volontà di uno dei procuratori più potenti al mondo. Poi, che il ragazzo vada a guadagnare tanto, o che sia bravo oppure scarso, a mio modesto avviso non ci deve interessare: ciò che ci interessa è invece quanto oramai questo sport sia sempre più nelle mani di poche persone che gestiscono TUTTO, e quanto oramai non contino nulla non solo la passione, ma neppure la logica che non sia quella del denaro.