Se avete più o meno 40 anni negli anni 80 vi sarà capitato di avere tra le figurine Panini quella di Astutillo Malgiolglio , classe 1958 . La sua storia calcistica conosce l'apice durante la sua permanenza all'Inter con allenatore Giovanni Trapattoni seppur sia riserva di Zenga che in quegli anni era il miglior portiere in circolazione . Una volta però terminata la sua carriera decide di dedicarsi al volontariato e alla assistenza dei disabili . Come riportato da una sua intervista rilasciata in data odierna al Corriere della Sera , il CONI di Piacenza prima di Natale ha premiato la sua attività che svolge coadiuvato dalla moglie . Ne viene fuori un ritratto di una dolcezza allarmante , Malgioglio afferma che " i moralizzatori sono considerati solo un peso , ogni tanto si raccolgono fondi ma non c'è niente che venga davvero dal cuore , per me invece contano i piccoli gesti ". Viene puoi fuori un ricordo legato proprio al periodo in cui giocava nell'Inter : infatti Malgioglio racconta di quando ,dopo gli allenamenti del mattino o del pomeriggio ad Appiano Gentile, si dirigeva a Piacenza per curare i disabili .Spesso lo accompagnava il suo amico Jurgen Klinsmann . Ebbene il tedesco campione del mondo nel 90 non si tirava mai indietro per dare una mano al suo portiere di riserva , pranzava nelle case dei ragazzi disabili e colloquiava con i genitori . Lo ammetto : amo molto più leggere queste storie invece di imbattermi nei selfies attuali e improbabili a cui molti calciatori si sottopongono . C'è qualcosa di speciale nella vicenda di Malgioglio , uno spessore morale che appartiene a un altro mondo . È una lezione di vita che va al di là di un semplice pallone che rotola.