Immaginate voi stessi con un telecomando in mano. State girando i canali tv velocemente, poi vi soffermate a guardare una partita qualsiasi. Un incontro fra testa di serie e un qualificato, nel vostro cervello pensate: ”la partita è già scritta, il qualificato sarà raso al suolo” e cambiate canale.

Una settimana dopo, sentite parlare nello stesso canale tv di un 27enne russo che partito dalle qualifiche è arrivato fino in semifinale agli Australian Open. E pensate: ”Sarà il solito giocatore che sta avendo fortuna, domani sparirà e nessuno parlerà più di lui".
Nuovamente il mese dopo, sempre nello stesso canale tv, prendi notizia di un russo 27enne vincitore dell’ATP 500 di Dubai. E pensi: ”Questo giocatore è veramente forte!”.
Asian Karatsev, uscito dal nulla sta battendo tutti quest’anno, le uniche sconfitte sono arrivate da Novak Djokovic, n°1 e Dominic Thiem, allora n°3. Colpisce ancora di più la sua età, 27 anni! Dove sei stato fino adesso?

ORIGINI - Nasce il 4 Settembre 1993 Vladikavkaz, Russia Meridionale. Origini russe ed ebraiche così che da trasferirsi con la sua famiglia a Tel Aviv (Israele). Qui cominciò a giocare a tennis. Poi iniziò il suo girovagare , da Mosca a Barcellona fino in Germania, tanti maestri e allenatori diversi.

CRESCITA E STOP - Nel 2014 dimostra il suo talento nell’ATP di Mosca e batte Basilasvili e Medvedev suoi coetanei, ora campioni indiscussi. A metà del 2015 sale al n°153 poi nel 2017 gli capita un infortunio serio al ginocchio. Lo obbliga a mesi di stop che provocano grandi difficoltà fisiche ed economiche (no sponsor) e precipita al n° 606 del mondo. Nel 2021 si affaccia al n°114 e il resto è storia. Semifinale Slam e vincitore di Dubai lo fiondano al n°27 della classifica generale.

QUALITA’ - Asian è dotato di colpi a rimbalzo formidabili, timing pazzesco della palla che gli permette di tirare missili. Stile formidabile, gioco piacevole da guardare grazie ai suoi movimenti semplici ed essenziali. Servizio ottimo, media di 7 ace a partita e completa il pacchetto con un buon gioco al volo.
Non il solito cyborg russo come Rublev e Medvedev.
L’unica cosa che può fermare Karatsev è se stesso, la testa gioca brutti scherzi….

-Lukee26