Anche questa sosta sta a poco a poco scivolando via, pronta a lasciare spazio, di nuovo, al calcio che più ci piace, quello della Serie A e delle coppe europee. Il menù delle nona giornata di campionato ci offre come posticipo domenicale un appuntamento imperdibile: il derby Inter-Milan. Una partita che sa già di crocevia stagionale per entrambe le squadre, specie per quella di Spalletti, che dopo appena tre giorni, si troverà catapultata nella pancia del Camp Nou dove affronterà Leo Messi e compagni in una sfida, quella contro il Barcellona, dal sapore speciale per i supporters nerazzurri, che torneranno a rivivere le emozioni che solo i grandi match di Champions sanno regalare. Sarà dunque fondamentale per Luciano Spalletti gestire al meglio le rotazioni dei propri calciatori, in modo da avere una squadra preparata per affrontare nel migliore dei modi entrambe le partite. Nell'ultima uscita, tuttavia, i nerazzurri hanno battuto a fatica una Spal coraggiosa e convincente. Vuoi per gli infortuni, vuoi per la necessità di far rifiatare qualche titolare,in quella occasione il tecnico di Certaldo fu costretto a rimaneggiare notevolmente l'undici titolare, inserendo lo spaesato Keita,il vacillante Vrsaljko (appena rientrato dall'infortunio), il disastroso Miranda (colpevole sia sul rigore poi sbagliato da Antenucci che sul secondo gol dei ferraresi) e l'impacciato Borja Valero. Proprio il centrocampista spagnolo, schierato come play basso e chiamato a sostituire Marcelo Brozovic (out per un problema muscolare), ha sofferto più di tutti l'aggressività e le energie messe in campo dagli uomini di Semplici, con conseguenti difficoltà per l'Inter nella gestione del possesso, nella costruzione della manovra e nelle coperture difensive.

Gli amanti dei dati statistici, per farsi un'idea, possono dare un'occhiata alle mappe che tracciano le giocate e le zone di campo coperte dal centrocampista ex Fiorentina durante la partita contro la Spal, che se confrontate con quelle relative ad una qualsiasi partita di Brozovic, sono impietose. Il croato oltre a giocare molti più palloni e a verticalizzare di più, vince in media più della metà dei duelli fisici ingaggiati (solo il 25% quelli vinti dallo spagnolo contro la Spal), ma soprattutto corre di più. Questo dato è chiaramente visibile dalle heatmap messe a disposizione da Opta che mostrano come Brozovic copra con più intensità zone di campo decisamente più vaste rispetto a quelle coperte dal compagno di squadra. Ma EpicBrozo non corre soltanto più di Borja Valero, corre più di tutti. Lo apprendiamo dalle statistiche globali fornite dal sito della Lega Serie A dove risulta essere secondo nella classifica dei km percorsi in media ad ogni partita. I suoi 11,88km medi sono superati soltanto dai 12.023km percorsi da Francesco Magnanelli, che tuttavia si basano su un campione più ristretto, dato che il capitano del Sassuolo è sceso in campo soltanto 3 volte nelle pime 8 giornate. Qualcuno a questo punto potrà dire che nel calcio correre a vuoto non basta; piuttosto bisogna "saper correre" per rendersi utili alla squadra e farsi trovare sempre nel posto giusto al momento giusto, ma anche sotto questo punto di vista l'ex Dinamo Zagabria eccelle. Sempre la Lega, infatti, ci mostra come Brozovic sia terzo nella classifica complessiva per quello che riguarda i palloni recuperati (41),stazionando soltanto dietro a Kalidou Koulibaly (43) e Allan (44), non proprio due giocatori qualsiasi che inoltre sono scesi in campo in tutte le partite fin qui disputate, mentre il croato ha saltato l'ultima. Dati impressionanti, se si considera che stiamo parlando di un calciatore che dovrebbe dare soprattutto qualità alla squadra. Ma i record non finiscono qui: indovinate chi ha corso più di tutti nell'ultimo mondiale? Sbagliato, Perisic, ma il compagno di squadra e di nazionale di cui stiamo parlando si piazza al secondo posto con un minutaggio decisamente inferiore a quello dell'ala nerazzurra. Inoltre, sempre nell'ultima rassegna mondiale, Brozovic ha stabilito il primato assoluto di chilometri percorsi in una sola partita della Fifa World Cup da quando la tecnologia ci permette di misurarli: ben 16,339km percorsi in Croazia-Inghilterra. Dulcis in fundo, il record più importante, che testimonia, semmai ce ne fosse ancora bisogno, come Marcelo Brozovic corra più di tutti: è suo, infatti il record assoluto di km percorsi in una singola partita di calcio, ben 17,81, stabilito nella semifinale di ritorno di Coppa Italia del 2 marzo 2016 contro la Juventus, in cui tra l'altro segnò una doppietta.

Questi dati la dicono lunga sull'importanza del ruolo che riveste il croato all'interno dell'Inter, ma anche guardando le partite dei nerazzurri, si ha immediatamente un'impressione netta sulla sua centralità. L'azione parte sempre da lui, i compagni lo cercano sempre per primo e spesso e volentieri si abbassa a ricevere il pallone sui piedi direttamente da Handanovic. E' ovunque: corre,sdradica palloni e verticalizza, oltre a non disdegnare la conclusione personale. Se riuscisse a lavorare sui blackout di lucidità che ancora lo assalgono e sulla gestione mentale di alcuni momenti complicati della partita diventerebbe il prototipo del centrocampista perfetto. Il merito di questa evoluzione è certamente anche di Spalletti che lo ha saputo coinvolgere a pieno nel suo progetto e lo ha finalmente collocato in quello che a questo punto sembra essere il suo ruolo definitivo. Nella seconda metà della passata stagione il suo apporto è stato determinante e anche in questa è partito con il piede giusto raggiungendo ormai una maturità e una costanza di rendimento importanti, d'altronde la finale mondiale raggiunta da titolare con la Croazia non fa altro che rafforzare questa tesi. I momenti bui durante la gestione De Boer e l'applauso amaro ai tifosi dopo essere uscito dal campo in Inter-Bologna sembrano ormai un lontano ricordo. Brozovic ormai è pronto a prendersi tutto, magari partendo già dal derby di domenica sera.