Non vi è ombra di dubbio che il Calcio lo sport/spettacolo più avvincente e seguito al mondo, che ci allieta e al tempo stesso ci distrae piacevolmente da tanti problemi che ci affliggono, è un enorme contenitore di valori umani che andiamo a tirar fuori ogni volta riteniamo ce ne sia la necessità. Non fosse che il parallelismo con i giochi dei Gladiatori nelle arene dei diversi stadi dell'epoca Romana ci riconduce a riflettere su cos'era che si metteva in discussione nelle competizioni del tempo: il coraggio, la tecnica, l'intelligenza o meglio l'astuzia, ovviamente la forza, ovviamente la convinzione.
Se penso alla partita di calcio Liverpool-Barcellona alla quale ho assistito potendomi riconciliare con il calcio, sport e spettacolo al tempo stesso, ritrovo quei valori di cui sopra, non si può certo dire la stessa cosa delle partite del nostro campionato, vedasi Napoli-Inter di ieri sera: coraggio non pervenuto; tecnica non mi sembra di poterne parlare... quanti errori commessi! Un consiglio per la squadra di Spalletti: che si guardi dentro il contenitore, che ci si faccia un esame di coscienza e chi capisce che quei valori poco hanno a che fare con se stesso, si faccia da parte per chi ne possiede qualcuno in più.

Il calcio è sia sport che spettacolo; dico una cosa ovvia ma credo che dalle nostre parti prevalga lo spettacolo senza renderci conto che al venir meno dell'uno cala anche l'altro. Questo aspetto va analizzato e curato, a mio giudizio c'è troppa Tattica, ne viene meno il gioco; non si va da nessuna parte senza identità di un gioco, che può essere nuovo, diverso, unico, ma identificabile, caratterizzabile, altrimenti non si potrà mai essere competitivi con chi questo lo ha capito da molto tempo: Premier, Liga.

Sono gli arbitri italiani a mio giudizio la categoria da responsabilizzare a poter fare qualcosa per restituire al nostro calcio un po' di spumeggiante ebrezza e di valori dello sport che tutti conosciamo. Come? E' semplice: amministrando lo svolgimento delle partite in nome dei valori dello sport appunto; uno su tutti... la LEALTA', punendo con la massima severità e attenzione la "Simulazione" e rinunciando un po' ahimè alla mania di protagonismo: meno si ricorda come un match è stato arbitrato e più professionalità appartiene a quell'arbitro che lo ha fatto. In tutto questo sento anche di dover dire che forse in Italia i nostri arbitri sono troppo sotto la lente di ingrandimento nello svolgere il loro lavoro.