Icardi centravanti più unico che raro nella fattispecie di questo ruolo, attaccante nel senso intrinseco del significato etimologico della parola,120 goals testimoniano la sua intraprendenza e capacità di attaccare lo spazio mai a mio giudizio supportato in maniera appropriata dagli esterni di fascia negli ultimi anni trascorsi all'INTER voglio dire che un centravanti come lui cinico in fase realizzativa andrebbe servito con i cross dalla tre-quarti e non dal fondo permettendogli di fare la cosa che sa fare meglio  di tutti: scattare sulla linea del fuorigioco attaccare lo spazio e concludere a rete.
Questo non lo si sta facendo in quanto sempre a mio giudizio la mentalità dell'allenatore che ritengo un esteta amante del fraseggio con la costruzione del gioco che parte dalla difesa per giungere in attacco rende poco incisivo il gioco della squadra e permette all'avversario chiunque esso sia di essere sempre piazzato sulle marcature a chiusura degli spazi ovviamente non avendo l'INTER nessun centrocampista in grado di generare superiorità numerica, cioè di saltare l'uomo come si suol dire: una volta si diceva che non si sapeva driblare l'avversario.
Lo scorso anno i centrocampisti giocavano un pochino meglio grazie all'estro do Rafigna che saltava in continuazione l'uomo creando improvvisi spazi a suggerire i passaggi.Il gioco non gioco del nostro allenatore danneggia la squadra e toglie la possibilità a quei 4 o 5 giocatori dell'INTER dotati di intelligenza calcistica ( Capacità di leggere correttamente 8 situazioni su 10 ) di contribuire al bene della squadra con le vittorie sul campo.

Icardi farebbe la fortuna dell'attacco di molte squadre blasonate quanto la nostra, non è minimamente da paragonare con giocatori che non saranno sicuramente richiesti da grandi società, ma che ci restano sul groppone in quanto frutto di incompetenza nell'individuazione del talento calcistico o nella sua erronea concezione.
Lo so, parlare è facile, ma a quanto pare riflettere non lo è... allora invito tutti a farlo ricordandovi che piangere per una sconfitta appartiene a persone che fanno della loro sensibilità una grande forza.