In una squadra di calcio esistono tre o quattro fulcri di gioco tali per cui, a seconda delle partite, avversario e situazioni di gioco, si può esprimere un gioco più o meno bello, efficace e produttivo. Per la stragrande maggioranza dei casi i quattro fulcri di gioco principali sono, in ordine puramente indicativo: difensore centrale, terzini o ali, centrocampista centrale (c. d. pivot) e attaccante centrale (boa o di profondità). Ora, se è alquanto palese che Bonucci faccia ancora parte della squadra titolare della Juve solo ed esclusivamente perché ha i piedi mediamente migliori rispetto ad altri difensori della rosa (anche se la sua sicurezza e spavalderia ha fatto perdere più di qualche punto alla Juventus) da centrocampo in su iniziano i veri dolori.

Il pivot - L'interprete scelto per fare il pivot davanti alla difesa e con i compiti di distribuzione del gioco è stato Pjanic. Giocatore sicuramente dotato di grandissima qualità tecnica nel gioco sui calci piazzati e contro squadre che giocano prettamente in fase difensiva ed attendista ma che ha sempre palesato, per utilizzare un eufemismo, grosse difficoltà contro squadre che fanno del pressing e del fisico la propria arma principale. Viene da sé che in Europa e contro squadre Italiane ormai di spirito arrembante la Juve ha sempre subito a centrocampo andando in geossisime difficoltà in quasi tutte le partite della stagione.

Le ali e i terzini - Quest'anno più che mai si è vista l'importanza di avere giocatori sulle fasce capaci di fare una buona fase difensiva ma, soprattutto, di proporre gioco e tecnica anche in fase offensiva. E infatti nessuno è rimasto sorpreso che, alla fine dei conti, il migliore di tutti nel ruolo sia risultato essere Cuadrado nonostante sia stato impiegato quasi sempre in un ruolo non propriamente suo. Per vari motivi di natura tecnica e di personalità De Sciglio, Alex Sandro e soprattutto Danilo sono risultati ampiamente inadeguati per le ambizioni e gli obiettivi che una squadra come la Juventus deve porsi.

Il centravanti - Il capitolo centravanti rappresenta forse, a parere modestissimo dello scrivente, uno dei tasti più dolenti della stagione che sta per concludersi. Personalmente ho sempre trovato mancante nel gioco della Juventus sarriana un giocatore di riferimento lì davanti, attorno al quale Dybala e Ronaldo potevano e dovevano ruotare e giocare per rendere ancora più esplosivo e performante un attacco fatto da due fuoriclasse. Il buon Pipita, ahimè, non è nemmeno il lontano parente del formidabile attaccante ammirato a Napoli e, probabilmente, è ormai diretto verso un continuo e innegabile declino che lo porterà a giocare in qualche campionato minore nella prossima stagione.

Perciò è seriamente auspicabile che la società intervenga soprattutto su questi ruoli risultanti scoperti e che dia la giusta priorità non solo alla punta centrale e alle mezze ali di cui circolano i nomi (vedi Zaniolo, Chiesa) ma anche e soprattutto a due terzini di livello e ad almeno un centrocampista centrale che sia in grado di far girare la squadra come si richiede (un altro Pirlo è forse impossibile da trovare, ma ci accontenteremmo anche di un Thiago Alcantara probabilmente).