Grande scalpore ha destato l'inchiesta della magistratura belga che ha coinvolto parlamentari ed ex deputati del Parlamento Europeo, oltre ad altre figure che operano in ambienti vicini alle istituzioni europee.
L'accusa è di aver accettato regali, vacanze e denaro dallo Stato arabo del Qatar, per operare pressioni politiche al fine di migliorarne l'immagine.
Ciò soprattutto in ottica dei Mondiali di cui è Paese ospitante, che sono attualmente in svolgimento.

Il nome più importante fra i fermati dalla polizia belga è quello dell'eurodeputata socialista greca e vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili.  Nella sua abitazione sono state rinvenute diverse valigie piene di soldi, la cui provenienza è presumibilmente l'aver accettato lo scambio di favori col governo di Doha.
La deputata greca ultimamente si era spesa molto sul tema dei diritti umani, affermando che in questo campo in Qatar si erano registrati notevoli progressi. La Kaili è stata immediatamente espulsa dal gruppo parlamentare dei Socialisti Europei.

Risultano coinvolti anche 4 italiani, tra i quali l'ex eurodeputato del Pd e di Articolo 1 Antonio Panzeri e Luca Visentini, per diversi anni a capo dei sindacati europei.
A casa di Panzeri sono stati recuperati 600mila euro in contanti. Anche la moglie e la figlia di Panzeri sono state arrestate, in quanto dirette beneficiarie dei doni frutto della corruzione, e perfettamente a conoscenza del suo meccanismo.
Gli altri 2 italiani sottoposti a fermo di polizia  sono Francesco Giorgi, assistente parlamentare dei Socialisti e compagno della Kaili, e Niccolò Figà-Talamanca, fondatore della ong No Peace Without Justice. 
Panzeri e Visentini nell'arco delle loro carriere hanno sempre mostrato un forte impegno sul fronte dei diritti civili e sociali. E infatti sono collegati alla ong Fight Impunity, fondata da Panzeri 2019. Il rapporto col governo del Qatar sarebbe nato perchè da Doha si voleva ottenere un pronunciamento - da parte del Parlamento Europeo - non troppo severo sulla questione delle condizioni di lavoro degli stranieri che hanno costruito gli stadi che ospitano il torneo, e sulle loro morti sospette - circa 6.000. In effetti, già lo scorso novembre parecchi parlamentari si erano lamentati per la risoluzione finale dell'Assemblea Plenaria, giudicata troppo blanda.

Per ora la magistratura del Belgio non ha rivelato su quali altre circostanze siano state oggetto di indagine. Si attendono ora conseguenze concrete a livello di vertice dell'Europarlamento - ovvero almeno le dimissioni della Kaili, attualmente sospesa dalle sue funzioni di vicepresidente.

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