Berlusconi qualche giorno fa, oggi Moratti.
A certi presidenti emeriti non riesce proprio di astenersi dal mettere bocca sull'operato dei nuovi management delle loro ex squadre.
E' davvero brutto leggere certe esortazioni o addirittura paragoni dei quali poi non sfugge l'impronta impietosa. Moratti incita gli uomini di Suning a  dare 'un altro Ronaldo'. 
Berlusconi addirittura ha detto che lui 'Donnarumma lo avrebbe già convinto'. 

Non si rendono conto che nelle testa degli appassionati le esperienze legate ai loro ultimi anni non sono un ricordo appassito. E che sulla bocca dei tifosi, nei bar, nelle piazze, i paragoni tra il vecchio ed il nuovo sono impietosamente raccontati.
Sulle origini, sulla consistenza e sulla capacità delle nuove governance cinesi della Milano calcistica, in tema di leggende metropolitane, se ne sono dette di tutti i colori. Ma i fatti per ora parlano lingue diverse dalle leggende di quartiere.

Specie per il Milan, non sfugge a nessuno che da una società che comprava ai saldi, che riducendosi all'ultimo minuto supplicava per avere giocatori in prestito e che era vittima dei procuratori per avere qualche affare a costo zero, il tutto per allestire una rosa appena decente, si è passati ad una dirigenza che si muove con disponibilità finanziaria, progetti chiari e ruolo autorevole e non succube. 
E parimenti per l' Inter, dopo il caos celestiale del'anno scorso, molte cose sono state messe a posto ed in ordine per avviare un nuovo corso. 

Del resto i rumors che arrivano dalla Torino bianconera in ordine alla mancanza di armonia nei vertici della Juve, considerato che è ancora più grave perché sono pure parenti, fa pensare che "cinese" non è poi così male. 

Certo, per ora son solo chiacchiere: l'anno prossimo di questi tempi il giudizio sarà molto più solido. 
Per ora i tifosi milanesi sperano... e quelli bianconeri tremano. 

Massimo Carugno