Ancora non ci siamo resi conto di quello che ci ha combinato Ventura e già ci tocca pensare al futuro.
Come ripartire?
Sicuramente con la consapevolezza che abbiamo sicuramente a disposizione  dei giovani interessanti sui quali contare per una rinascita programmata e vincente.

Primo passo sarà quello di scegliere un "condottiero" all'altezza che dovrà, prima di tutto, essere consapevole che la panchina che gli verrà affidata, è un PRIVILEGIO; dovrà lavorare con amore per la Nazione che rappresenta e, a stretto contatto con i club, in armonia. Anche i club dovranno capire che eventuali chiamate da parte del Mister azzurro, per alcuni calciatori, non saranno fatte per creare scompensi al club di appartenenza, bensì per creare e costruire attraverso degli stage quel senso di appartenenza, fondamentale per il raggiungimento dei risultati fissati.

Il Mister dovrà prendere molto seriamente l'incarico, senza pensare al poco tempo che sta sul campo, ma pensando che dovrà studiare giornalmente i nostri calciatori all'estero, per poter scegliere, al momento delle convocazioni, chi veramente merita di vestire una maglia così prestigiosa.

Se, chi verrà chiamato, non si identifica in queste caratteristiche, secondo me, non è degno di sedere sulla panchina azzurra.
Dovrà essere un mister duttile, con delle idee di base, certamente, ma non maniacale "o ancorato" a degli schemi, incurante delle caratteristiche dei suoi uomini. Un profilo buono potrebbe essere mister Ancelotti, sempre che, "sposi" in toto, quanto sopra esposto.

Anche Mancini, Allegri, Sarri, Conte, potrebbero essere adatti, l'unico dubbio è capire se hanno voglia di farlo davvero. Non bisogna prenderne uno "per forza". Ci vuole un allenatore che sappia lavorare anche e soprattutto sulla testa. In attesa, nel frattempo che possa liberarsene uno "giusto", un "traghettatore, che possa portarci all'Europeo, per poi farsi da parte, e iniziare una programmazione seria, per il prossimo Mondiale.

I calciatori non mancano: RUGANI, ROMAGNOLI, CALDARA, SPINAZZOLA, CONTI, VERRATTI, INSIGNE, PAROLO, BERNARDESCHI, FLORENZI, DONNARUMMA, PERIN, IMMOBILE, BELOTTI, PETAGNA, CRISTANTE, PELLEGRINI, CICIRETTI, ECC., sono tutti uomini sui quali poter contare, a condizione che capiscano cosa vuol dire indossare una maglia che è stata un esempio NEL MONDO.

La farei finita con gli oriundi in Nazionale, non per una forma discriminatoria ma semplicemente perché, o puoi contare su dei MESSI, RONALDO, MARADONA, che farebbero la differenza, altrimenti, meglio dare spazio a giovani italiani che, senza offesa, non farebbero rimpiangere i vari Jorginho, El Shaarawy o Eder. 

Anche i tanti stranieri nei nostri club, sono stati la causa del nostro fallimento mondiale. Troppi stranieri di livello scarso hanno tolto spazio a giovani italiani interessanti. Basta fare gli esterofili a prescindere, guardiamo in casa nostra e valorizziamo giovani interessanti. Io, per passione, vado spesso in giro a vedere partite in categorie inferiori e, posso garantire, che ce ne sono tanti che meriterebbero almeno la possibilità di provare a calarsi in una realtà più importanti.

La delusione è stata tanta, ora basta piangere e biasimare chi ci ha fatto questo regalo, tiriamo fuori il nostro orgoglio e, da oggi, cridiamo ancora tutti insieme FORZA ITALIA!!!!!

Chi non è tanto giovane come me, ricorderà che dopo la disfatta con la Corea del Nord (Mondiali 1966), dove uscimmo ai gironi perdendo contro i coreani per 1-0 grazie ad un gol di un dentista, ripartimmo con un nuovo allenatore (Valcareggi) e, in quattro anni, riuscimmo ad arrivare in finale mondiale con il Brasile di Pelé (Messico 1970), dove perdemmo 4-1 ma tenendo testa ai globe-trotter del calcio mondiale, almeno per 45 minuti. Comunque, quell'anno, scrivemmo una pagina di storia del calcio mondiale, rendendoci protagonisti di una delle più belle partite che il pallone ricordi:Italia Germania 4-3 semifinale indimenticabile che forse oggi, si studia sui libri di scuola.

Fa parte un po' del nostro DNA. Ciclicamente abbiamo bisogno di una disfatta per tornare più forti di prima e, io credo, anzi sono sicuro, che torneremo più forti di prima, perché i veri tifosi staranno vicino all'Italia, facendole sentire tutto il proprio calore così come i 65.000 presenti ieri sera a San Siro. FORZA ITALIA. Sempre con te.