C'era una volta una squadra di Serie C1 che schierava titolari giocatori come Fabrizio Cacciatore, Massimo Volta e, udite udite, un giovanissimo talento in rampa di lancio di nome Marco Parolo. Era la stagione 2007-2008 ed il Foligno Calcio, a fine anno, sfiorava l'impresa dell'accesso alla Serie B attraverso i playoff. L'allenatore di quell'armata in maglia biancoazzurra che rappresentava una città di 60 mila abitanti nel cuore dell'Umbria era un certo Pierpaolo Bisoli, non proprio l'ultimo arrivato.

La legge del successo va di pari passo con quella del calcio: chi va in alto, prima o poi è destinato a tornare in basso. E così è accaduto. Toccato l'apice il Foligno Calcio, per motivi diversi, è retrocesso prima in Lega Pro Seconda Divisione e poi ancora in Serie D fino al primo fallimento. Il peggio è passato? Nemmeno per idea. I falchi, soprannominati così per via del caratteristico logo che rappresenta l'animale alato, sono passati per un altro fallimento prima di tornare di nuovo in vita.
Nel gennaio 2017, infatti, la squadra biancoazzurra, che tra le sue file contava i fratelli di Balotelli e Kondogbia, ha ricevuto un'ordinanza interdittiva antimafia rivolta a tutta la società, costringendola (prima caso in Italia) alla radiazione dal calcio. La notizia fa il giro d'Italia e il Foligno finsce alla ribalta anche sui giornali, tanto da apparire anche in una pagina della Gazzetta dello Sport. Come si suol dire: dalle stelle alle stalle. Ma nel maggio 2017 arriva la svolta.

Una nuova cordata di imprenditori del territorio folignate, supportati dal Sindaco, fa partire un nuovo progetto dal modesto campionato di Promozione regionale puntando in primis sui giovani talenti del territorio più qualche giocatore già formato e navigato per la categoria.
E così mister Armillei, che ha rinunciato a guidare il suo Cannara in Eccellenza, si ritrova una banda di ragazzini, ragazzi e ragazzoni da portare dritto alla vittoria. Pronti-via e sono dodici successi di fila a suon di reti e prestazioni da urlo che riempiono lo storico stadio Enzo Blasone come ai tempi della C1. Alla fine del girone d'andata il Foligno chiude primo in classifica con 14 vittorie e un solo pareggio. Nel girone di ritorno l'andamento subisce un lieve rallentamento: due sconfitte, tra cui quella pesante contro l'inseguitrice Ducato, un altro pari e qualche partita al di sotto delle aspettative, ma l'obiettivo grosso è raggiunto con merito con due turni di anticipo. Il 15 Aprile il Foligno Calcio, ad 11 di distanza dall'ultimo trofeo portato in bacheca, batte l'Oratorio San Giovanni Bosco che all'andata aveva imposto il primo pareggio ai falchi e si guadagna l'accesso all'Eccellenza. Capitan Petterini, esperto difensore che vanta anche un esperienza in Serie B ai servigi del Pescara-spettacolo di Zeman, Verratti, Immobile ed Insigne, fa partire la festa al Blasone strapieno. I tifosi si lasciano andare a un vero e proprio tripudio di gioia mista a liberazione e sollievo e si rovesciano in campo ad abbracciare i propri beniamini. I numeri sono impressionanti: 80 punti, record storico per il campionato di Promozione umbro al pari del Nocera, 84 gol segnati (di cui ben 53 siglati dai due bomber Gjinaj e Braccalenti), 17 subiti, 26 vittorie, 2 pareggi e 2 sole sconfitte.

Dopo tanti anni di desolazione, la squadra della città nel cuore dell'Umbria è tornata a sognare. Il Foligno Calcio offre un grande insegnamento a tutti gli appassionati: nel calcio tutto può succedere!