Si parte. Nella giornata di oggi Milan-Udinese e Sampdoria-Atalanta daranno il via alle ore 18.30 al nuovo campionato di seria A stagione 2022/23. In serata, invece, alle ore 20.45 toccherà all'Inter in casa del Lecce, e al Torino in casa del Monza. La Juve invece, nel posticipo di Ferragosto, ospiterà all'Allianz Stadium il Sassuolo di Dionisi.

Come si diceva in apertura, quindi, il tempo delle amichevoli estive è terminato. Non si deve dimenticare che esse servono innanzitutto a far mettere gamba ai giocatori dopo i carichi di lavoro della preparazione, oltre che a riempire le pagine dei giornali e a consentire ai vari opinionisti di dire la loro negli studi televisivi. Dopo tutto, la bellezza del calcio sta anche in questo, oltre che tifoso, ciascuno può farsi allenatore, dirigente e dire la sua. Le sconfitte subite in amichevole dalla Juventus ad opera del Real Madrid prima, e  dell'Atletico Madrid dopo, hanno destato nei salotti sportivi notevole allarmismo. Il giusto sta sempre nel mezzo. Al di là delle assenze, tutta la squadra è apparsa appesantita probabilmente a causa del lavoro svolto durante la preparazione, un po' rinunciataria probabilmente per evitare inutili infortuni in partite che comunque lasciano il tempo che trovano, e comunque non definitiva in quanto ad oggi la Juve è ancora un cantiere aperto.

Resta vero, però, che lì sulla corsia di sinistra si deve fare ancora qualcosa, e l'arrivo di Kostic non basta. Questo naturalmente se a Kostic si lascia fare quello che meglio sa fare, e che non si trasformi in un terzino "alla Cuadrado". L'identità dei singoli va rispettata, e solo a partire da questa può prendere corpo l'identità della squadra. Allegri infatti ci ha abituati a trasformazioni di questo tipo, che potrebbero certamente rendersi necessarie quando determinati ruoli non sono coperti, ma non possono essere definitive: vedi l'utilizzo appunto di Cuadrado come terzino, quello di Locatelli come regista, e dell'ex Dybala molto lontano dalla porta. L'idea recente di passare ad un 3-5-2 potrebbe rendersi indispensabile per colmare l'handicap del terzino sinistro, (Alex Sandro non è più quello visto nei primi anni a Torino), ma questo significherebbe far giocare Kostic a tutta fascia, rinunciando in parte a quelle che sono le caratteristiche offensive del giocatore per le quali è stato acquistato.

Juve quale sarà la tua identità? Le scelte di mercato, infatti, devono essere coerenti con le scelte di campo, altrimenti continueremo a vedere giocatori che alla Juve non riescono ad esprimersi  riuscendo a farlo altrove, come è avvenuto con i vari Kulusevski, Bernardeschi, e Bentancur, e chissà anche con Ramsey e Arthur. Per quanto riguarda il terzino sinistro, di che se ne dica, De Sciglio certo non è Spinazzola, non è un uomo di spinta, e a questo è giusto che ci pensi Kostic o Chiesa, ma sa difendere certamente meglio di Alex Sandro. E allora perchè non dargli fiducia? Dopo tutto ad Alex Sandro se ne è data fin troppa! E' chiaro che se dovesse arrivare un ulteriore rinforzo per quella zona del campo, soprattutto a seguito della partenza di Pellegrini, le cose potrebbero mettersi meglio.

Giocare con la difesa a tre da un lato metterebbe a proprio agio Bremer, dall'altro significherebbe avere giocatori contati in quei ruoli, con i soli Bonucci, Bremer, Danilo e Gatti, ..,e Rugani se è proprio necessario. A centrocampo lo stesso Locatelli è impiegato come regista piuttosto che come mezz'ala, ruolo nel quale rende molto di più, così come si è visto nel Sassuolo. Anche in questo caso, se ne è fatta di necessità virtù, e le cose dovrebbero andare meglio qualora dovesse arrivare Paredes, sempre che anche lui non deluda le aspettative. Come scrivevo nell'articolo "Juve: calciomercato senza titoli di coda", al di là dei nomi e dei moduli, per tornare grandi in Italia e in Europa è fondamentale che chiunque scenda in campo lo faccia con la consapevolezza di essere nella Juve e da Juve. Basti pensare ai vari Edgar Davids, Nedved, Vieirà, Emerson, al migliore Vidal, e a tutti quei giocatori che nel corso degli anni hanno onorato la maglia.

Lo stesso Allegri dovrà avere le idee chiare sui giocatori, sul perchè sono stati acquistati, e su come schierarli in campo. E' lui che dovrà dare ai singoli e all'intera squadra una mentalità più propositiva, e all'occorrenza buttare nella mischia i vari Miretti, Fagioli, Aké, ecc., così come avviene già nei più prestigiosi campionati esteri. Solo così torneremo a vedere una squadra solida e nuovamente protagonista.