Le pagine di questi giorni sono ovviamente piene della notizia bomba del passaggio di Leonardo Bonucci dalla Juventua al Milan, pagine piene di cifre, indiscrezioni e scoop dell'ultimo momento, ma in tutto ciò chi ci ha guadagnato?

Premettiamo il fatto che, a distanza di qualche settimana, si inizia a comprendere meglio le ragioni della disfatta nella finale dell'ultima Champions nella triste serata di Cardiff, inzia ad essere chiaro a tutti che il prolungamento del contratto di mister Allegri abbia portato Bonucci a scegliere di andare via. L'ultimo campionato passerà alla storia come lo Scudetto dei record, il sesto di fila, ma in realtà è stato un anno molto "turbolento" all'interno dello spogliatoio della squadra campione d'Italia. A metà campionato si era percepito qualcosa con l'uscita di scena di Patrick Evrà, già allora si vociferava di attriti all'interno di un gruppo che scricchiolava nonostante la squadra fosse ben lanciata sui tre diversi fronti. Dani Alves, infortunio a parte, sembrava lontano parente del terzino ammirato a Barcellona. Come se non bastasse, poco dopo si aggiunge la lite Bonucci/Allegri con insulti e l'ormai celebre tribuna del primo nella trasferta vincente di Oporto. Successivamente il cammino vittorioso nelle tre competizioni, ha fatto si che tutto si placasse fino, a mio avviso, alla finale di Champions.

Le ultime settimane ci dicono quindi che l'uscita di scena dapprima di un polemico Dani Alves e successivamente del recente Bonucci, ci dicono che, cambiano le ere in casa Juve, ma i modus operandi rimane il medesimo: non si accettano eccessi, stravaganze e dure prese di posizione da parte dei propri tesserati. Si ricorda il pensiero sulla Juve di Antonio Cassano, campione incompiuto conosciuto per le sue "cassanate", autore del giudizio "alla Juve sono tutti soldatini" con risposta sdegnata e a tratti stizzita dei diretti interessati, quasi a schierarsi in un confronto tra pro soldatini e contro a favore di genio e sregolatezza. Aspettando le dichiarazioni di Bonucci e della società Juventus, che in occasione del congedo di Dani Alves ha speso parole gelide corroborate da un freddo riepilogo dello score stagionale, rimango perplesso quantomeno dalle cifre della cessione.

Nell'ultimo Marotta & C. si sono dovuti "difendere" da attacchi continui portati da Guardiola e Conte, pronti ad offrire cifre considerevoli per assicurarsi le prestazioni del difensore viterbese, addirittura si parlava di 55 milioni cash e contratto interessantissimo per il giocatore. In sincerità vendere un trentenne quasi sessanta milioni, pur essendo uno dei titolari indiscussi degli ultimi anni, mi sarebbe sembrata un'eccellente opportunità da parte di tutti i soggetti interessati.

Nei giorni scorsi, una volta trapelata la notizia di una possibile trattativa col Milan, si parlava addirittura di De Sciglio, Romagnoli e soldi in cambio di Bonucci. Ragionavo sul fatto che era una proposta interessante, il Milan metteva dentro un leader, abituato alla vittoria, con buona propensione al gol, mentre la Juve "sacrificando" uno dei componenti della nota BBC, si assicurava i servigi di un buon terzino italiano molto gradito al tecnico e di un centrale interessante e giovanissimo. Fino a qui tutto interessante e per tutti credo! E invece no, 40 milioni cash e nessuna contropartita tecnica in cambio, nessun prezzo di favore per De Sciglio con un contratto in scadenza tra 9 mesi e al momento il silenzio di tutti, in mezzo ad un linciaggio social da parte di tifosi sbigottiti e delusi.

E invece nulla di tutto ciò, il Milan si ritrova un buon difensore, nazionale con centinaia di presenze in Italia e internazionali, mentre la Juve si ritrova con una cifra non esagerata in mano, e con la necessità a mio parere consolidata di trovare un sostituto all'altezza e giovane date le età e le prestazioni in fase calante dei vari Barzagli e Chiellini. Oltretutto consegnamo un elemento ad una squadra che ai nastri di partenza entrerà di diritto nel novero delle compagini in lotta per la vittoria finale. A questo punto mi sorge spontaneo chiedermi, a chi è giovato?

Per carità, non sarò mai un disfattista, Marotta & C hanno ampiamente dimostrato di essere i migliori dirigenti in Italia e tra i primi in Europa, lo testimoniano i titoli nazionali e le due finali europee conquistate, ma nonostante tutto al  momento mi risulta difficile pensare che usciremo rinforzati da questa sessione di mercato. Di certo i più capiranno, qualora ce ne fosse di bisogno, che a Torino non si accettano stravaganze e musica ad alto volume negli spogliatoi di Dani Alves, non si accettano nemmanco insubordinazioni plateali come nel caso di Bonucci, ma è altrettanto vero che oggi ci si ritrova a dover "rincorrere" un pò la concorrenza. Dal canto suo Bonucci si gode un ingresso trionfale al Milan, un contratto migliore e più lungo di quello avuto a Torino e addirittura si vocifera una fascia da capitano e un ruolo di leader indiscusso del nuovo spogliatoio rossonero. Chissà, magari da oggi potrà permettersi qualche uscita sopra le righe non concessa altrove, fatto sta che al momento mi sembra l'unico vero ed indiscusso vincitore.