Dicesi "BISCOTTO" quando due squadre si mettono d'accordo PRIMA per un risultato, normalmente un pareggio.

Ci si mette d'accordo PRIMA e solitamente si stabilisce:
a) facciamo 0 a 0 (nessuno tira in porta, se non con la certezza di non fare male)
b) giochiamo aperti il primo tempo e nel secondo sistemiamo le cose

Se guardiamo Perù - Colombia ed ipotizziamo un Biscotto, individuiamo agevolmente che le due condizioni non sono rispettate.
Il primo tempo è finito 0:0, la partita 1:1. La Colombia è andata in vantaggio intorno al minuto 56, il Perù ha pareggiato circa 20 minuti dopo (76.mo). Perù e Colombia giocavano in contemporanea con, tra le altre, Brasile - Cile e Paraguay - Venezuela.
Al minuto 83 di tutte e 3 le partite, la classifica era la seguente : Brasile 41 - Uruguay 31 - Argentina 28 - Colombia 27 (qualificate). 
Perù 26, Chile 26, Paraguay 25. Chile fuori, rispetto al Perù, per scontri diretti o differenza reti (scusate, non ricordo).

MA!!! Paraguay ANCORA IN CORSA.
Il Paraguay stava giocando in casa contro il Venezuela (ULTIMISSIMO) e stava pareggiando 0:0. Se il Paraguay avesse vinto 1:0, sarebbe quindi salito a 27 Punti. Superando il Perù ed affiancando la Colombia!!! Come facevano, quindi, Perù e Colombia a BISCOTTARE se, al minuto 83 della loro partita ALMENO il Perù era ancora a rischio eliminazione?

BUON PER LORO che al minuto 84 il Paraguay faccia Harakiri e vada sotto con il Venezuela. 0:1.
SOLO IN QUEL MOMENTO, a 6 minuti dalla fine delle partite, il Perù poteva pensare alla Biscottata. E che si fa in quel momento? Si, certo, la voce si sparge per il campo, le panchine cominciano ad urlare il fatto ciascuna ai propri 11 in campo... OVVIO... ma di certo nessuno si è fermato, si è messo ad un tavolino degli accordi ed ha stabilito di stipulare il biscotto.
In Paraguay si stavano ancora menando di santa ragione, per ribaltare la partita. Cosa sarebbe successo se il Paraguay avesse fatto subito l'1:1? Di qua biscottiamo a di là rischiano di ribaltarla? GUAI!!!

Ed allora ecco spiegate le solite e nauseanti parole dette in campo con la mano davanti alla bocca che sembrano celare chissà quale segreto antisportivo.
Di certo c'era qualche giornalista a bordo campo che ha sentito le urla delle panchine verso i 22 in campo, altro che mani davanti alla bocca.

Non farei falsi moralismi sull'antisportività dei sudamericani. Penserei piuttosto che Chile e Paraguay avrebbero potuto giocarsela meglio...