Già, vincere non è importante, è l'unica cosa che conta... alla Juventus questo è un mantra ripetuto da anni, un comandamento inciso sulla pietra, nelle maglie, e fino a qualche tempo fa anche ben chiaro nelle teste di tutti i calciatori, ma arrivo a dire, nelle testa di chiunque lavori o orbita nell'universo Juve.
Già, questo era l'anno della scommessa, e guardando esclusivamente i risultati sportivi, ad un primo colpo d'occhio la scommessa dopo nove anni da padroni d'italiano è stata persa.

Ma la valutazione va fatta a 360 gradi e allora provo a scindere l'animo del tifoso, e provo a fare il pragmatico, e mi dico...
Ma sì, allenatore nuovo, senza esperienza, che vuole innovare e inculcare un nuovo modo di giocare al calcio (quale? Vedremo, forse...).
La società ha ringiovanito molto la rosa e con i giovani ci vuole tempo e pazienza.
Si cercano nuovi leader, Dybala praticamente fermo da un anno, Chiellini ancora troppo importante per l'età che ha, Ronaldo sempre in campo a dispetto dell'età, perché? Perché qualcuno ha sbagliato i conti, un mercato sbagliato.  
È l'anno del Covid, sì ce lo diciamo sempre per giustificare i mancati acquisti, ma l'anno del covid è stato per tutti, qui si trattava di costruire anzi di puntellare anno dopo anno la rosa per non arrivare impreparati, per non arrivare ad oggi senza punte di ricambio, senza centrocampisti di qualità ecc...

Ma la goccia che fa traboccare il vaso è che alla Juve molti, troppi, si sono dimenticati cosa vuol dire indossare questa maglia, dentro e fuori dal campo. 
Ed ecco arrivare la notizia del festino in villa per tre giocatori di cui uno il classico capitano futuro (Dybala) e gli altri due, due nuovi acquisti che probabilmente non sanno o non hanno capito cos'è la Juventus. Probabilmente la colpa è della società, dell'aria che si respira alla Continassa,  probabilmente la vecchia guardia o chi è rimasto, non è riuscita a trasmettere cosa significhi, o forse troppo stanca e logorata per provarci ancora.

E allora la vera sconfitta di quest'anno non è Pirlo, Dybala, i risultati o la distanza dalle prime della classe in Italia e in Europa, la vera sconfitta è la perdita dell'anima, del senso di juventinità persa per strada e questa purtroppo non la si acquista in una sessione di mercato, questa la di deve ricostruire, e allora cari juventini ci aspettano almeno due o tre anni di ricostruzione per tornare ad essere la squadra temuta in Italia e in Europa.
Bisogna cambiare il comandante, gli ufficiali, i capitani e qualche marinaio per far tornare la nave a correre fiera.