Per i tifosi bianconeri la settimana appena trascorsa è stata decisamente positiva: dalla vittoria contro gli “acerrimi cugini” meneghini, alla sesta di fila ingranata contro i laziali, passando per il successo ottenuto contro i mai domi scaligeri.

Tra un match e l’altro non sono mancate quel genere di notizie che rendono il mondo Juve un pianeta favoloso e faccio riferimento:

  • Al ritrovamento da parte della Guardia di Finanza di un foglio titolato “libro nero FP”.
  • Alla mail di Bertola con oggetto riduzione stipendi, indirizzata al presidente Agnelli.
  • Alla sempre più delirante “youtubesfera”.

I sorteggi di Europa League che ci hanno consegnato il Nantes come avversario, sono stati il fatto più ordinario di cui discutere.

IL DERBY D’ITALIA - Quella di Domenica 6 Novembre, contro l’Inter in casa, è stata una partita che riesco malapena ad analizzare. Non perché io non l’abbia vista o non fossi stato un attento spettatore, ma per il semplice motivo che i gol di Rabiot e Fagioli, approvvigionati da un eccezionale Kostic, hanno sovrascritto nella mia memoria il disagio emotivo vissuto nei primi cinquanta minuti del match a favore di un entusiasmo spropositato. L’entusiasmo è chiaramente dovuto alla certificazione che dopo più di un anno abbiamo superato i nerazzurri sia in un match che in classifica.
Una vittoria cinica, come sempre più spesso siamo abituati a vedere da parte dei 16 che Mister Allegri decidere di far scendere in campo; una vittoria, tuttavia, frutto anche di episodi fortunati con Dzeko, Dumfries e Martinez imprecisi nei momenti chiave dell’offensiva interista. Nel computo delle occasioni non annovero la traversa di Chalanoglu perché il tiro, seppur in porta, era a mio avviso prevedibile, centrale e con uno Szczesny comunque ben piazzato.
Quindi sì, l’Inter non ha capitalizzato alcune occasioni dorate, ma le statistiche di fine partita raccontano di 4 tiri in porta da parte dei nerazzurri contro i 3 dei bianconeri nel cui conteggio, tuttavia, non è calcolato il gol “giustamente” annullato a Danilo.
Il re indiscusso della partita è stato un certo Filip Kostic, dalle cui ripartenza sono nate le situazioni che hanno portato la Juventus a dominare la gara; a lui ho co-dedicato la copertina di questa settimana.
Un pieno di energia e di entusiasmo con la quarta vittoria di fila, per lo più in uno scontro diretto, che è valso il sorpasso proprio sui nerazzurri e ha rilanciato la Juventus come squadra concretamente in lotta per un posto Champions.

SORTEGGI DI EUROPA LEAGUE - Passata la sbornia da derby d’Italia, lunedì 7 Novembre 2022 è stato il momento dei sorteggi di Europa League che hanno regalato alla Juventus il Nantes, non certo un avversario invalicabile visto che i transalpini veleggiano nelle parti basse della classifica. Il passaggio del turno non dovrebbe essere minimamente messo in dubbio, ma di questo se ne riparlerà il 16 febbraio, con la prima gara a Torino.

CASO PLUSVALENZE - In attesa della sfida di Verona, la carta stampata è tornata a interessarsi dei temi extra campo che riguardano i bianconeri, con alcune “sfiziose” notizie che vanno ad insaporire lo scenario nel quale si sta sviluppando il caso plusvalenze.
In particolare modo sono due le news che hanno catalizzato l’attenzione mediatica:

  1. La prima, uscita sul Corriere della Sera, fa riferimento ad una email inviata da Stefano Bertola (dirigente del settore contabile) al Presidente Agnelli nella quale si legge in riferimento ai conti della Juventus “Riduzione stipendi e plusvalenze sono operazioni chiave per la messa in sicurezza”. Si ipotizza che la missiva elettronica valga come la prova che le irregolarità contestate dalla Procura di Torino erano conosciute ed accettate dai piani alti della Continassa. A me sembra che sia stato semplicemente trascritto un pensiero abbastanza scontato viste le tante difficoltà economiche che tutta l’Italia calcistica ha dovuto affrontare negli anni della pandemia e lo strumento plusvalenze è stato praticamente utilizzato da tutti i club professionistici.
  2. La seconda news, questa volta uscita su La Repubblica, l’ho trovata estremamente divertente: “il libro nero F.P.” è il titolo trovato scritto dalla Guarda di Finanza su un foglio attribuito a Federico Cherubini nel quale, come direbbe il torinese DOC e storico Alessandro Barbero, possiamo leggere importanti testimonianze sugli usi, costumi e pensieri dell’ambiente juventino durante la reggenza di Fabio Paratici (F.P. per l’appunto). E così scopriamo che, proprio come gli antichi romani, l’attuale direttore sportivo del Tottenham era solito intrattenersi in riunioni (da remoto) durante rilassanti bagni in sauna oppure impegnato dal basso della comoda poltrona del tonsor di turno - il barbiere in latino - nel comunicare (telematicamente) importanti indicazioni ai propri tribuni. La tendenza a non rispettare gli orari, il continuo annullare gli incontri, i disastrosi piani economici, operazioni sopra le possibilità e la distruzione di un intera generazione di giovani calciatori, sono altre note che restituiscono all’attualità un’immagine non certo professionale del manager piacentino. Ma il passaggio più rilevante per la Procura di Torino è l’annotazione in cui si legge “un utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali” che oggettivamente può significare tutto e niente.

DELIRIO SUL TUBO - La ritrovata robustezza difensiva e il quarto clean sheet consecutivo, non hanno lenito gli animi di opinionisti ed influencers del mondo calcistico per i quali i numeri della solidità juventina sono importanti solo se interpretati (corretto aggiungo io). Alcune interpretazioni e argomentazioni critiche nei confronti della fase difensiva bianconera sono state condivisibili, mentre altre totalmente fuori contesto e, a mio personale avviso, denigratorie dei meriti di una squadra! Mi domando se, più che dei clean sheet, i servi siano del proprio pensiero.

PARTITA DIFFICILE AL BENTEGODI - Massimiliano Allegri già nella conferenza pre-partita aveva sottolineato le insidie della trasferta di Verona, ricordando come il Bentegodi fosse stato in tempi recenti teatro di molte disfatte per la Juventus. La partita del 10 novembre in terra scaligera ha confermato che le parole dell’allenatore bianconero fossero di sostanza e non di semplice facciata, tesi alla quale qualcuno avrebbe potuto anche pensare visto l’ultimo posto in classifica occupato dai veneti. Non che il Verona abbia avuto chissà quali meriti, ma ha fatto una gara di grande intensità concedendo alla Juventus veramente poco e cerando frequentemente conclusioni dalla distanza.
Solo al sessantesimo i bianconeri hanno trovato l’imbeccata giusta con l’asse Milik, Rabiot e Kean: uno sviluppo verticale partito dalla metà campo e capitalizzato perfettamente in due passaggi più il tiro.
Il Verona dopo lo svantaggio, a differenza della compagine interista qualche giorno prima, non si è sciolto come neve al sole e ha comunque continuato a fare la sua partita rendendosi pericoloso in area juventina almeno in un paio di occasioni culminate con il contestato episodio del presunto fallo da rigore per il colpo di braccio di Danilo nel cuore dell’area bianconera. Rigore “giustamente” non concesso perché, piaccia o non piaccia, anche questa volta il regolamento parla chiaro e a differenza del gol annullato sempre allo stesso Danilo contro l’inter, qui non c’è nessuna aggravante come la trattenuta del braccio di Stephan de Vrji che ha reso impossibile al 6 bianconero di spostare il proprio arto dalla traiettoria di tiro. Alex Sandro al’92° ha saggiamente speso un fallo da ultimo uomo per evitare la beffa più dolorosa: cartellino rosso e punizione dal limite che fortunatamente Verdi (uno che di calci piazzati se ne intende) ha calciato alto consegnando la quinta vittoria di fila ai bianconeri! FIVE IN A ROW

UNA SESTA VITTORIA ABBONDANTE CONTRO LA LAZIO - Dopo i successi contro Inter e Verona, c’era molta attenzione da parte di tutti per la sfida casalinga del 13 Novembre contro i capitolini di sponda biancoceleste, reduci da due vittorie consecutive: quella importante e mai banale “in trasferta” nel derby Romano e l’altra in casa contro un Monza rivitalizzato dalla cura Palladino. Vittorie che hanno spinto la squadra di Mister Sarri fino al terzo posto della classifica rendendola un avversario temibile nella sempre più affollata corsa ad un posto Champions (lo scudetto è oramai affare partenopeo).
Rispetto alla gara del Bentegodi, la Juventus si è presentata alla sfida con il solo Gatti al posto di Bonucci, confermando gli altri 10/11° della formazione.
L’avvio dei bianconeri è stato molto convincente, mettendo nel terreno di gioco pressing, grinta, movimenti e fraseggi interessanti. Tuttavia già dopo 10 minuti il match ha preso una direzione opposta, lasciando ai laziali il pallino del gioco: il 68% di possesso palla dei biancocelesti nei primi 45 minuti di gioco ne è stata la riprova. Proprio sullo scadere del primo tempo, una doppia magia a quote elevate consegna il vantaggio alla Juventus: Rabiot, con un pallonetto alto a scavalcare il centrocampo e la retroguardia laziale, imbecca perfettamente la corsa di Kean che a sua volta, vista l’uscita al limite dell’area di Provedel, con un ancor più alto pallonetto insacca in rete la palla dell’1 a 0. Al rientro dal riposo è tutta un’altra partita con la Juventus che domina su tutti i fronti.
Ogni tentativo di attacco dei biancocelesti è stato ben disinnescato dalla retroguardia juventina e il centrocampo con Locatelli, Rabiot, Fagioli e Kostic ha dato palleggio e solidità a tutti i reparti con Cuadrado che è apparso l’unico meno lucido dei compagni. Al 53° Locatelli, dopo un gran recupero, sventaglia la palla di prima intenzione verso Kostic che senza troppi fronzoli giunge al tiro e sulla cui ribattuta si avventa Kean per il tapin che vale sia il 2 a 0 che la doppietta personale. Kean che a suon di gol non ha fatto rimpiangere il grande assente di questa ultima prima parte di campionato, Dusan Vlahovic.
La partita è proseguita con gli ingressi di Di Maria e Chiesa per conferire estro e qualità alla manovra offensiva, ed  è proprio sull’asse italo-argentino che Milik realizza la rete per il definitivo 3 a 0, con Chiesa che oltre al semplice minutaggio ritrova una giocata da bonus al fantacalcio: tutte ottime notizie in vista del 2023!
Alla fine della partita le statistiche ci racconteranno di 9 tiri in porta da parte dei bianconeri contro i 3 laziali.
Vedremo se, nell’analizzate questi dati, tutti gli opinionisti che contrapponevano l’eccellente lavoro difensivo di Mister Sarri a quello fortunato di Mister Allegri, riconosceranno i meriti del Livornese!

PAUSA MONDIALE - Terzo posto solitario e buone sensazioni per la ripartenza del campionato che avverrà tra 51 giorni e che ci vedrà contrapposti in trasferta alla Cremonese, terzultima in classifica: una buona occasione di rodaggio prima di affrontare in sequenza Udinese, Napoli ed Atalanta, i tre scontri diretti che mancano all’appello del girone di andata e che ci faranno capire le vere ambizioni della Juventus.