La settimana, quella calcistica si intende, era iniziata abbastanza bene con il roboante 4-0 sull’Empoli. Qualche tifoso e qualche testata giornalistica, dopo la vittoria sui toscani, rilanciavano la candidatura della Juventus come addirittura una delle pretendenti allo scudetto.
Se vogliamo dirla tutta, per chi ha visto la partita, in realtà non sono stati 90 minuti di rose e fiori… dopo l’1 a 0 infatti, si sono rivisti i fantasmi che oramai accompagnano i bianconeri da 3/4 anni a questa parte: 
Appena passati in vantaggio, infatti, c’è stato il solito tentativo di andare in controllo della partita abbassando i ritmi di gioco… Non che ci sarebbe niente di male se stessimo parlando degli ultimi minuti di una sfida, chessò tipo il 75°, ad un quarto d’ora dalla fine… peccato che questo succede troppo spesso ad inizio gara e cito:

  • Contro il Benfica in casa all’andata, siamo andati in vantaggio con Milik dopo soli 4 minuti, partita poi persa proprio per l’abbassamento del ritmo.

  • Contro lo Spezia, sempre in casa e con a segno Vlahović dopo 9 minuti… ma con una partita realmente messa in ghiaccio solo al 92esimo.

  • In trasferta contro la Fiorentina, stesso copione, sempre in vantaggio con Milik al 9° minuto, match poi pareggiato.

  • Contro l’Empoli, per l’appunto, dove siamo andati in vantaggio nei primi minuti, esattamente all’8° minuto con McKennie… pensare di poter andare in controllo  per i successivi 82 minuti è, a mio avviso, pura follia.

Insomma la superficialità di approccio e i soliti Cali di tensione riconosciuti tra li righe dallo stesso Allegri. 

Al di là della prestazione, il risultato è stato sicuramente gratificante per una squadra che in campionato non aveva ancora vinto due partite di fila (Torino ed Empoli per l’appunto).Quindi, quantomeno a livello di morale, c’erano i presupposti per un avvicinamento con spirito positivo a martedì 25 ottobre, giornata che poi come abbiamo visto si è giocata su due campi:

  • Quello giuridico 

  • Quello sportivo

Infatti, le aperture dei giornali di martedì mattina, facevano riferimento alle voce iniziate a circolare nel tardo pomeriggio di lunedì 24 ottobre, secondo le quali i PM che indagano sul caso plusvalenze e falsa comunicazione di bilancio avrebbero chiesto addirittura i domiciliari per Andrea Agnelli, richiesta che mi è sembrata più che altro una provocazione poi ovviamente rigettata dal Gip.Su questo argomento vi invito a leggere l’articolo di martedì 25 ottobre scritto su Tuttosport dal direttore Guido Vaciago, che analizza bene la questione. Quando si dice “il buon giorno si vede dal mattino”, mai proverbio fu più azzeccato per la giornata di martedì della Juventus iniziata con la legge e terminata con la disfatta di Lisbona. Disfatta perché, al di là del solo gol di scarto fatto registrare a tabellino, la realtà è stata quella di un assedio totale che in soli 70 minuti ha distrutto le (poche) certezze della squadra titolare, che era obbligata a vincere e che veniva per l’appunto dallo slancio dato dalle vittorie contro il Toro nel Derby e in casa contro l’Empoli.
Molti tifosi gridavano alla vergogna, io invece sussurravo l’imbarazzo che provavo nel vedere una squadra scesa in campo senza grinta, senza mordente, senza corsa e soprattutto senza un’idea di gioco. 
Certo, qualcuno potrebbe far notare che se su 5 neo acquisti e fulcro del progetto di questa stagione, Bremer, Pogba, Di Maria, Paredes e Kostic, solo quest’ultimo era in campo… è dunque vero che a Lisbona è scesa in campo una versione peggiorativa rispetto a quella già decadente dello scorso anno. Attenuanti… sicuramente, ma che Comunque non giustificano l’atteggiamento passivo visto all’Estadio da Luz.

Eppur si muove, direbbe Galileo Galilei! Eppure c’è un barlume di speranza dico io… perché si, la cronaca della partita ci narra che ad un certo punto l’avremmo potuta addirittura pareggiare. La luce l’hanno portata gli ingessi delle giovani leve in campo quali Miretti (che io reputo un potenziale campione e lo farei giocare sempre titolare), Soulè che ha avuto la sfortuna di non capitalizzare una buona occasione capitatagli però sul piede “sbagliato” e soprattutto Samuel Iling-Junior, altro canterano bianconero, che si è rivelato assolutamente dirompente sulla fascia sinistra, mandando in totale tilt la retroguardia lusitana. Il Progetto Next Gen sta dando i suoi buoni frutti! C’è un articolo su la Repubblica a firma di Emanuele Gamba che parla della bella gioventù bianconera in riferimento alla partita contro il Benfica.

Capitolo Champions andato, ora l’obiettivo è puntellare l’Europa League sperando in un buon risultato in casa contro il PSG e contemporaneamente in un buon risultato del Benfica contro il Maccabi Haifa. Forse nel destino di questa stagione ci sarà un riscatto nell’Europa che conta di meno! Chissà…
Non si è fatto in tempo ad archiviare il disastroso martedì di Champions che mercoledì praticamente tutte le principali testate giornalistiche sono uscite con altri titoli a tutta pagina sulle vicende giudiziarie della Juventus: in particolar modo sulla presunta carta ritrovata dalla Procura di Torino, nella quale ci sarebbero i dettagli di un accordo tra CR7 e la Juve stessa per il pagamento di 20 milioni di € arretrati è che costituirebbe una prova importante per l’accusa di falso in comunicazione di bilancio.
Nella giornata di giovedì invece è partito il valzer delle intercettazioni, con il presunto messaggio di Chiellini scritto ai compagni e con la presunta telefonata tra il DS Cherubini e Bertola a tema plusvalenze, così come riportato da La Stampa di Torino. Utilizzo non a caso la parola “presunta” perché non ho personalmente trovato riscontri ufficiali rispetto a quello che ho letto. Posso solo basarmi sull’assunzione che le fonti giornalistiche dovrebbero per codice deontologico essere verificate dai giornalisti stessi, e di conseguenza dovrebbero corrispondere al vero.
Insomma una serie di situazioni che nella giornata di Giovedì hanno portato il presidente Andrea Agnelli a convocare una riunione con tutti i dipendenti della Juventus nella quale, sempre secondo la carta stampata, ha rassicurato tutto l’ambiente ribadendo con forza che la Juventus Spa ha agito nel giusto e corretto modo.
La mia riflessione personale è che tutti focus mediatici che hanno riguardato la Juventus, anche con titoli che richiamano al sensazionalismo, si sono poi rivelati poco più che bolle di sapone scoppiate nel giro di pochi mesi. Il tempo, come sempre sarà giudice…

Altri fatti degni di nota sono stati:

  • la secca smentita di Angel Di Maria rispetto alle illazioni che lo vedrebbero non concentrato sulla Juventus e pronto a lasciare il club già a gennaio destinazione Rosario.

  • Il paventato infortunio agli adduttori di Dušan Vlahović, poi scongiurato dagli esami strumentali e declassato a semplice fastidio… fastidio che tuttavia lo terrà verosimilmente lontano dalla prossima di campionato.

  • Il rientro di Chiesa che sembra sempre più vicino… giovedì Tuttosport in un articolo a firma di Marina Salvetti titolava addirittura “Juventus, per Chiesa nuovo test. Lecce o Psg, Allegri valuta”

Proprio di Lecce voglio parlare per chiudere questa prima puntata della seconda stagione di Bianconero - il Podcast. Sabato 29 Ottobre alle 18, “saremo” ospiti allo stadio comunale Via del Mare, per affrontare la compagine salentina. I leccesi infatti, con 14 gol subiti, vantano la migliore difesa tra le squadre che, all’11° giornata di Serie A Tim, occupano la parte destra della classifica. Sono davvero curioso di vedere l’undici che Mister Allegri manderà in campo… con alcune domande aperte che forse troveranno risposta nella conferenza stampa di questo pomeriggio alle 14:

  • Proporrà la “linea verde” vista nei minuti finali della sfida contro il Benfica?

  • Darà un altra chance a Bonucci o proverà una difesa a 4 con Alex Sandro sulla sinistra, Danilo e Gatti centrali e Cuadrado sulla destra?

  • Farà debuttare Iling Jr da titolare anche per far rifiatare un Philip Kostic che, Comunque, si è sempre comportato dignitosamente in campo? Quale miglior occasione della sfida contro un Lecce Comunque quartultimo in classifica e reduce dalla sconfitta di Bologna.

Ma al di là della formazione, il verdetto più interessante sarà quello del campo. Quanta intensità vedremo da parte dei giocatori bianconeri? Ci saranno i soliti cali di tensione? Quanto influiranno gli strascichi della sconfitta di martedì?
E non faremo in tempo a battere gli occhi che nuovamente saremo impegnati nell’ultima sfida di Champions di questa stagione, una sfida che io definisco “d’onore”: l’onore macchiato della Juventus che che è chiamato a dare un segnale importante in ambito europeo in una situazione in cui i Parigini nn faranno certo sconti, in quanto impegnati in un testa a testa con il Benfica per il passaggio del turno da primi del girone.
In una tempesta generale come quella che sta vivendo in questo momento la Juventus, non è affatto semplice tenere la barca dritta. Il rischio di imbarcare ancora più acqua è davvero alto, ma noi siamo pur sempre la Juventus e, onestamente, abbiamo solcato mari ancor più tempestosi che una volta superati ci hanno portato a terre ricche di successi e soddisfazioni… Speriamo che anche questa volta possa accadere lo stesso.

Vi ringrazio per aver ascoltato pazientemente questa prima puntata della seconda stagione del Podcast, arrivata dopo una pausa durata quasi due anni, periodo nel quale ho avuto un gran bel da fare tra lavoro, famiglia e impegni sempre crescenti. Impegni che mi tengo i tuttora lontano dalla possibilità di pubblicare con una frequenza maggiore e da qui la decisone di uscire solo una volta a settimana, ogni Venerdì per la precisione,  per ottimizzare il mio tempo è sempre sperando di fare cosa gradita a tutti i tifosi bianconeri e appassionati di calcio in generale.
Un saluto da Jubit! A venerdì prossimo.