SZCZESNY 5,5 I veronesi tirano da fuori e Tek si accartoccia varie volte col pallone tra le mani, devia pure un tiro velenoso con un balzo felino. Ma… prende goal sul suo palo da un certo... Noslin, sedendosi come un messicano per la siesta.

GATTI 5 Ci siamo dimenticati che un difendente si giudica da come difende e non da una rete al Napoli. Ora che ci pensa lui a manifestare tutti i suoi limiti, viene da chiederci quanti terzini dovrà acquistare Giuntoli la prossima estate. (ALEX SANDRO 6,5 Confrontato con il Gatti di serata, sembra un gigante. E sappiamo bene che non è così. Dalla sinistra partono azioni e lanci in avanti, certo non da spellarsi le mani dagli applausi, ma almeno lassù qualcosa arriva).

RUGANI 6 Il buon Daniele sta a Gleison come un triciclo sta alla Red Bull. Usa il mestiere che ha imparato, guardando gli altri giocare, randella a metà campo 50 metri dalla porta ed è l’indiziato a proposito di chi doveva marcare Noslin sull’azione goal. Meno male che a Bremer hanno dato una sola giornata di squalifica.

DANILO 6 Fa il boia e l’impiccato, andando a chiudere le porte che si aprono in ogni dove. Nessuno lo ha informato che la difesa abita al Colosseo, dove è tutto aperto e di porte manco l’ombra. Nel momento che Allegri finisce le sostituzioni si infortuna e resta in campo ad onor di firma. Della serie: la sfiga, quella dalla vista acuta.

CAMBIASO 5 Il mister crede in lui e lui ce la mette tutta, ma non basta. Girovaga per il campo per tutto il 1° tempo in cerca della posizione e di se stesso. Dopo 20 minuti della ripresa si iscrive a “Chi l’ha visto” e si regge tra fascia destra e in mezzo fino a quando esce, in tono piatto. Non si ricorda qualcosa di particolare. (WEAH S.V. Molto probabilmente la società ha sbagliato figlio d’arte).

McKENNIE 5,5 Ennesima partita di febbraio giocata di volontà, ma senza qualità. Il texano ha smarrito quella vérve che lo aveva contraddistinto da inizio d’anno. Ha le azioni migliori nella frazione iniziale, andando un paio di volte sul fondo. Le palle che mette in mezzo però richiedono veli pietosi. Nell’ultima mezzora, con la squadra proiettata in avanti, dà un contributo inferiore al necessario. Pare stanco e frastornato.

LOCATELLI 6 Primi 45 minuti a soffrire le ripartenze scaligere e mancando totalmente in verticalizzazioni, anche perché per chi verticalizzerebbe? Ripresa di sostanza, il gioco parte dai suoi piedi e lievita traslando verso la porta difesa da Montipò. Suo l’assist a Rabiot per il secondo pareggio. Butta palloni sulle fasce, ma ormai tutti sanno che se si chiudono i corridoi, la Juve va in apnea.

RABIOT 6,5 Non è ancora in piena forma e lo si capisce da alcuni movimenti goffi che non sono da Adrien les Chignonnaise. Eppure si fa trovare pronto al momento giusto e non sbaglia. La differenza tra il giocatore fatto e finito sta proprio qui: se capita l’occasione, si sfrutta. Impegna spesso da solo la manovra gialloblù nel cerchio di centrocampo. Ma i compagni dove sono?

KOSTIC 5 Penso che in estate il serbo saluti e diventi presto un ricordo sfuocato. Non crossa più se non a 0 centimetri dal terreno; non salta più un avversario, nemmeno nei sogni; anche sulle rimesse in gioco, non convince i compagni. “Altro non vi saprei narrare….” (cit. Mimì ne La Boheme) (CHIESA 5,5 Nelle intenzioni del mister Federico deve stare vicino a Vlahovic e fungere da seconda punta. In realtà si va a sbattere lungo la linea laterale, il più lontano possibile da Dusan e si incaponisce a superare gli avversari calpestando la linea stessa e facendo a sportellate con 2, 3 avversari. Ha l’occasione per vincere la partita su triangolazione con Alcaraz, ma fa fare bella figura al portiere veronese.)

YILDIZ 5 Veramente il voto andrebbe dato a coloro che gli hanno fatto perdere la misura delle cose. Gran goal al Frosinone e poi… “E’ nata una stella”, “Un grande giocatore per la signora”, “Con Kenan nessun traguardo è precluso”. E? così che un ragazzo promettente di 18 anni diventa per magia il trascinatore della Juventus? Ma andate a studiare… A Verona fa una giocata una, degna di tal nome e poi guarda, osserva, cerca disperatamente il pallone e… se stesso. Montagne di pagnotte lo attendono da dover mangiare (ALCARAZ 6,5 Debutta l’argentino proveniente dalla serie B inglese. Tocca 2 palloni: il primo dà a McKennie l’opportunità di cercare la porta o di buttarsi dentro da kamikadze, ma non se ne fa nulla. La seconda mette Chiesa davanti al portiere. Piedi buoni e scelta sbagliata sulla punizione da 30 metri a pochi minuti dalla fine.)

VLAHOVIC 6 Rigore a parte, che comunque consente alla Juve il primo pareggio e gliene va dato atto, continua ad avere la palla del castigo e prosegue nelle buone azioni a favore degli avversari. Il traversone di Rabiot di esterno sinistro meriterebbe un’incornata precisa e nello specchio della porta. Dusan arriva sul pallone in ritardo e scoordinato e il vantaggio va a farsi benedire alto sulla traversa. I centravanti che hanno fatto la storia della Juventus, inorridiscono. (MILIK S.V. L’ultima fase della gara richiede una punta fresca, non ibernata.)

ALLEGRI 6 Le ha provate tutte, adottando anche un 4 -3 – 3 nel secondo tempo, consentito dall’assenza di Bremer che a quattro non sa giocare. E’ un periodo in cui anche Folorunsho al volo caccia la palla all’incrocio e si deve rimontare. E’ un periodo che anche un estremo difensore che para tutto il parabile, si siede letteralmente sul tiro di Noslin, come uno scolaretto stanco dopo la ricreazione. Gli episodi vanno tutti nella stessa direzione, quella contraria. Eppure dopo avere pareggiato per la seconda volta mancano ancora 30 minuti, ma iniziano le imperfezioni di passaggio, le ripartenze nate morte per troppa frenesia e i limiti tecnici di cui questa squadra abbonda in maniera invereconda. Nella serata veronese però non si può imputare alcunché al mister che sia chiaramente errato. Sta di fatto che in un calendario sulla carta favorevole, con almeno 9 punti raggiungibili, se ne fanno la miseria di 2. E ora la distanza dal 5° posto si è ridotta di molto. Si rischia il secondo posto e di lotta per lo scudetto se ne parla tra un anno. E’ necessario riordinare le idee, facendo ritornare il gruppo a volare basso basso, avendo ben presenti le lacune e lavorandoci sopra. C’è il Frosinone, prima della trasferta sotto il Vesuvio.
Occorrono 3 punti come il pane, ma che lo dico a fare?

Marco Edoardo SANFELICI