Nel calcio, si sa, dominare le partite non è sempre sinonimo di vittoria, ma quanto successo alla Juventus nella serata di ieri ha dell’incredibile. Nel giro di poco più di 5 minuti, infatti, i Red Devils, rigenerati dai cambi dell’istrionico Mourinho, hanno ribaltato le sorti del match e conquistato 3 punti fondamentali in vista della qualificazione gli ottavi. 
Molto probabilmente, abbiamo assistito alla prova lampante dei limiti europei di Max Allegri: accolto con grande scetticismo dal popolo bianconero, il tecnico livornese ha dimostrato grandi cose da quando si è seduto sulla prestigiosa panchina della Juventus, senza mai riuscire, però, a convincere appieno.  
Gli Scudetti, le Coppe Italia e le due finali di Champions League sono traguardi che in pochi hanno avuto il merito, e l’onore, di raggiungere nelle proprie carriere, ma una società come quella juventina ha sempre dimostrato di non cullarsi mai sui propri allori, anzi, ha sempre indossato le vesti del più feroce, e mai sazio, tra i cannibali per trovare sempre le giuste motivazioni che la spingessero verso nuovi successi. Sarebbe troppo facile salire sul carro dei vincitori quando il pullman scoperto bianconero percorre le vie di Torino in festa o scendere dal suddetto carro quando le circostanze si rendono sempre più problematiche, ma riconoscere i limiti europei di Ronaldo e compagni è un dovere di cronaca. Una squadra che, nonostante i numerosi acciacchi, può vantare tra gli undici titolari nomi del calibro di Cr7, Dybala, Pjanic e Chiellini non può assolutamente permettersi di gettare via un’occasione così ghiotta come quella di staccare il pass per gli ottavi con due turni di anticipo. 
Certo, non è stato “Acciughina” a compiere errori grossolani come quelli di Khedira e Cuadrado, non è stato il mister a calciare la palla sul palo, ma contro il Manchester United la Juventus ha nuovamente dimostrato la sua intollerabile incapacità di chiudere le partite e, soprattutto, di imporre un gioco fluido e destabilizzante gli equilibri avversari.  Le suddette incapacità sono le chiavi imprescindibili per comprendere i limiti europei di Allegri: seppur grande gestore del gruppo, e quasi infallibile stratega dei cambi, ieri sera il tecnico bianconero ha dimostrato di aver raggiunto un limite oltre il quale, nonostante gli innesti di quest’estate, non riesce ad andare. 
Se in campionato, con grande fatica, i gol di Ronaldo e le giocate di Dybala possono bastare per superare ostici rivali come l’Empoli, in Champions League vecchie volpi come Mou non lasciano scampo. Quando la fantasia di Bonucci e Pjanic fa fatica ad accendersi, infatti, la manovra bianconera non riesce ad ingranare la quarta, trovandosi costretta ad attendere un guizzo improvviso dei suoi fuoriclasse o l’errore di concentrazione avversario. 

Dopo molti anni di grandi successi la Juventus, ormai ossessionata dalla conquista dell’Europa, dovrebbe avere il coraggio di salutare l’attuale tecnico e di avviare un nuovo progetto. Non sono molti gli allenatori capaci di dare un qualcosa in più alle grandi squadre che ereditano: uno tra questi si è accasato altrove, quel Carlo Ancelotti che sta migliorando un Napoli che con Sarri aveva incantato in Italia e all’estero senza risultati.
Un altro valido candidato, invece, sarebbe ancora libero e voci di corridoio lo danno, infatti, come prossimo allenatore della truppa bianconera. Zinedine Zidane, l’eroe galactico, non ha mai nascosto il desiderio di tornare nella sua amata Torino e, benché il gioco del Real Madrid non entusiasmasse, potrebbe rivelarsi l’uomo giusto al momento giusto. Nessuno come lui infatti conosce l’ambiente bianconero, ma, soprattutto, nessun altro allenatore, escludendo Carletto, ha un rapporto così leale e diretto con Cristiano, il quale ieri sera ha dimostrato che, almeno in Europa, da solo non può assolutamente vincere. 

Nonostante la sconfitta, e le varie perplessità su Allegri (gioco, Szczesny titolare e cambio Barzagli/DeSciglio), la Juventus può trarre solo vantaggio da quanto è successo: comprendere gli errori, “darsi una svegliata” come direbbe il mister e dimostrare il prossimo sabato, contro un agguerrito Higuain ed il suo Milan, che quello di ieri sera è stato un semplice incidente di percorso.