Caro tifoso,
Diglielo a Boskov come si vive questo calcio, centro di gravità permanente di un’ignoranza latente, palcoscenico di vergognose polemiche, cimitero delle passioni delle grandi occasioni.

Non ti vergognare, diglielo a Boskov che questo sport non lo riesci più ad amare. Impaurito e disgustato dall’ambiente, stracci quell’abbonamento comprato con il sudore della mente.
Scommesse, fidejussioni ed intercettazioni hanno spento ogni tua fantasia, quella stessa che da bambino trasformava il campetto in San Siro come per magia.

Diglielo a Boskov che ti manca la sua semplicità: i miliardi prodotti dall’industria del pallone non ti provocano alcuna emozione, anzi, non riesci a capire perché i “potenti” non li usino per qualche buona azione.  L’Italia trema, affoga, crolla, ma le polemiche da bar monopolizzano l’attenzione. Non è soltanto politica, il calcio, spesso, si è rivelato anche più importante, ma l'incapacità di sfruttarne l'appeal è davvero frustrante. Il "football" non è più fenomeno di aggregazione sociale, ma Colosseo di gladiatori sempre pronti a farsi del male. I calciatori di oggi non sono come quelli sui poster della tua cameretta, scarabocchiano il taccuino e se vanno di fretta.

Caro tifoso, diglielo a Boskov che la partita non finisce più quando l’arbitro fischia, che non si gioca più l’anticipo del sabato ed il resto dei match la domenica. Diglielo che per il calcio continuiamo a perdere la nostra vita, che le nostre curve non si tingono più dei colori delle squadre, ma di quelli della malavita.

Non aver paura di dirgli che ti manca la sua sincerità; questo mondo di complotti e piani segreti ha rovinato l’esistenza degli atleti, marionette di un teatro che del vil denaro segue il canovaccio.

Caro tifoso,

diglielo a Boskov che “Football leaks” ha ancora una volta dimostrato che con i soldi il futuro lo avrai sempre assicurato e che quello dei meno potenti non riesci nemmeno ad immaginarlo.

Diglielo che sei tentato di proteggere tuo figlio da un mondo ormai privo di ideali, in cui la meritocrazia è soltanto un'utopia. Spiegagli a Boskov perchè non seguirai le orme di tuo padre, che a pane e pallone ti ha cresciuto, per educare allo sport il tuo bambino. 

Mio caro amico tifoso, se anche tu, come me, soffri per ciò che il calcio è diventato, non darti per vinto, il mondo più volte è cambiato. Tifo una squadra diversa dalla tua, ma ti porgo la mia mano: sono pronto a darti battaglia sul campo, ma al triplice fischio ti abbraccerò e ti prenderò in giro per la brutta prestazione. 

Caro Boskov, come vorrei che le partite finissero davvero quando l'arbitro fischia e che le persone amassero il calcio con quella spensieratezza che renderebbe più leggera la nostra esistenza.