Ancelotti sbuffa per il San Paolo di Napoli e ha ragione!
"Ho visto le condizioni degli spogliatoi del San Paolo. Non ci sono parole. Io ho accettato la richiesta della società di giocare fuori casa le prime due partite per consentire che i lavori si ultimassero, come era stato promesso. In due mesi si può costruire una casa, non sono stati in grado di rifare gli spogliatoi! Dove dovremmo cambiarci per giocare contro Sampdoria e Liverpool? Sono indignato per la scorrettezza e l’inadeguatezza di chi doveva eseguire questi lavori. Come hanno potuto Regione, Comune e Commissari disattendere gli impegni presi ? Vedo un disprezzo e un non attaccamento alla squadra della città. Sono costernato".

In un mondo che sempre di più chiede di tenere il passo con la modernità, l'Italia in tema di stadi resta a guardare, beandosi di quei famosi anni '90 che anche grazie ai mondiali ci hanno dato grande importanza ed apprezzabilità. I nostri stadi erano e ripeto erano, i più belli ed attrezzati, ma parliamo di più di 20 anni fa. Oggi abbiamo mezzi tecnologici con cui potremmo rivoluzionare uno stadio senza troppi problemi. Perchè non si fa? Una questione di visione, manca una visione lungimirante e programmatica.

Non serve andare oltreoceano per rendersi conto della nostra arretratezza, le vicine Germania ed Inghilterra stanno investendo sugli stadio come se fossero una squadra di calcio a parte. Oltre che per gli introiti maggiori, dovuti da più posti, uno stadio nuovo alza il valore del brand, danno una diversa immagine della squadra. Ormai il gioco del calcio non è più solo un gioco, è in primis identità. Non serve scomodare guru di marketing per capire, basta osservare con che cura vengono trattati i canali social delle squadre, quanto peso hanno pubblicità e merchandising.

Gli stati sopra citati investono negli impianti di gioco, tanto che 26 su 38 (ricerca 2016) sono di proprietà, in Serie A solamente 4 (Juventus, Udinese, Sassuolo e Atalanta), da menzionare anche il Frosinone in cadetteria. Wembley, l'Old Trafford, Anfield e il St. James' Park sono considerati dei templi, l'Emirates lo diventerà tra qualche anno. Nonostante l'aura mistica e magica che si portano dietro, sono stati rimessi a nuovo. In Germania gli impianti di ultima generazione hanno portato una media di spettatori a partita pari a quasi 45.000 persone, in Italia siamo fermi 23.500.

Lo scenario attuale italiano è impietoso, ma cosa ci aspetta nel futuro? Fiorentina, Roma, Cagliari, Empoli e Pescara hanno presentato dei progetti per degli stadi propri. Un dato che potrebbe accelerare questo processo è l'entrata di altre squadre, l'Arsenal grazie all'Emirates guadagna 132 milioni l'anno, il nuovo impianto degli Spurs porta un guadagno di 800.000 sterline a partita solo con il ristorante, così in un anno si pagherebbe lo stipendio di Kane.

Ormai è impensabile provare a vincere così, soprattutto in Europa, senza avere "casa propria", anche perchè sarebbe una lotta impari contro chi, invece, ne è provvisto. Dove noi vediamo un limite altri vedono infinite possibilità e le sfruttano al meglio. Per non parlare della sicurezza dei nostri stadi, ma questa, purtroppo o per fortuna, è un'altra storia.