Seconda giornata di campionato ed è già crisi Inter.
Ai miei amici e colleghi di tifo direi che prima di prendere in giro i cugini o gufare perché Ronaldo non segni il suo primo goal in Italia, sarebbe sempre bene stare zitti e pensare a casa propria.

Passando quindi alle cose di casa nostra, a parte i proclami giornalistici che avevano definito l’Inter come una delle candidate allo scudetto, sinceramente non vedo niente di nuovo. Facciamo un solo punto nelle partite in cui anche lo scorso anno abbiamo fatto un solo punto. Quindi a chi vede tutto nero e parla di stagione già finita o fallimentare, io personalmente consiglio molta calma e tranquillità. Vedo soprattutto su You Tube un esercito di tifosi interisti che si arrabbiano, chiamano alla rivolta, definiscono mezzi tifosi chi non fa la rivoluzione.
Carissimi, il calcio e’ bello, e’ una passione, si e’ legati di sicuro ai nostri colori, pero’ io personalmente le proteste e le rivoluzioni le farei per cose ben più’ importanti di una palla che rotola su un prato verde inseguita da 22 super pagati ragazzi. E con questo non accetto chi si erge a unico e puro tifoso interista e giudica gli altri.

Ma vado oltre e arrivo al punto del mio commento di oggi.
L’Inter di questo inizio di campionato e’ ingiudicabile, perché per giudicare si dovrebbe capire prima di cosa si sta parlando, chi e’ il soggetto.
Ad oggi, io sinceramente non ho capito cosa Spalletti abbia in testa, perché tra pre-campionato e queste due partite si e’ visto tutto e il contrario di tutto, una bi-polarita’ tecnico-tattica pazzesca, quasi derivante da una confusione mentale da cui escono idee, miscele, alchimie, esperimenti senza pero’ un filo conduttore. 
Un po’ come se il buon Luciano da Certaldo fosse vittima di una sindrome da Apprendista Stregone del calcio.
A volte guardo una delle tante trasmissioni di cucina che imperversano sui canali televisivi, una di quelle dove c’e’ competizione nel fare ricette con certi ingredienti e in un certo tempo e noto che c’e’ gente bravissima quando gli ingredienti sono parecchi e altri invece quando hanno tre cose da mettere insieme in poco tempo. Un po’ quello che poi succede ad ognuno di noi di fronte ai fornelli.

Lo scorso anno Luciano aveva pochi ingredienti ed e’ stato bravissimo fin dal pre-campionato a mettere insieme una ricetta, veloce, magari non perfetta, ma di sicura efficacia. E’ stato criticato per la eccessiva semplicità, per la scarsa presentazione del piatto, ma fino a dicembre quella ricetta e’ andata benissimo, portando fior di risultati. Poi, alcuni ingredienti sono venuti meno e a quel punto e’ dovuto tornare a pensare una nuova ricetta e ci ha messo tempo, un po’ troppo forse. Ma lo si giustifica, perché ingredienti ne aveva pochi, non li conosceva, ed anzi ne ha rivalutati, alcuni già’ considerati avariati e scaduti.

Ma quest’anno e’ tutto diverso.
Lui stesso ha voluto espressamente alcuni ingredienti, come ad avere già’ in testa una ricetta ben precisa o come ad avere capito come mettere insieme un qualche cosa che coniugasse i risultati con l’espressione di un bel calcio.
Non stiamo purtroppo vedendo nessuna di queste cose. Quindi il punto qual è? Ha sbagliato gli ingredienti? Non ha ancora chiara la ricetta? Certi ingredienti non sono ancora quelli che si aspetta?
Non possiamo essere qui a mettere in discussione un progetto tecnico dopo due partite, perché e’ senza senso, cosi’ come non possiamo passare dall’entusiasmo di un mercato estivo giudicato da tutti ottimo a definirlo uno schifo.
Quindi, fiducia a Luciano, pero’ deve assolutamente smettere di pensare di potersi permettere di essere un Apprendista Stregone. Consideri bene i suoi ingredienti, valuti tutte le possibilità, ma poi e’ fondamentale dare certezze, trovare una ricetta efficace subito, adesso. C’e’ tempo per fare esperimenti, ma magari uno alla volta, cambiando un solo ingrediente e non 4 o 5 in una settimana.

E’ chiaro che l’assenza di Nainggolan lo abbia depresso. Lo capisco. Ci ha puntato, ha insistito per lui e probabilmente non sta recuperando nei tempi e nei modi che vorrebbe. Ma a quel punto devi assolutamente puntare sulle certezze che avevi acquisito e non stravolgerle ad ogni partita. Cavolo, lo scorso anno non abbiamo mai giocato senza tre centrocampisti in campo, anche nelle partite più disperate da recuperare. Perche’ adesso invece, quando si vede una palese difficolta’ in mezzo al campo fa cambi ovunque tranne che lì? Non vede più alcuni calciatori? Non c’e’ fiducia? Cosa e’ successo? In un modulo a difesa a tre, se un Candreva ti resta in rosa, perché non lo utilizzi nel momento in cui un Vrsaliko appannato si infortuna? Lo scorso anno Candreva era quasi come il lievito per la pizza, non e’ mai fatto a meno nonostante le critiche feroci.
Credo anche che abbia dato troppo ascolto alla piazza che invoca di vedere i nuovi calciatori in campo subito ed altri fuori. Ci vuole tempo, lo si sa. Proprio per questo non mi capacito di questa sua sopravvalutazione di alcuni calciatori sia dal punto di vista della condizione che di cosa possono dare. E nel contempo non capisco perché se ti sei tenuto alcuni calciatori non li utilizzi in situazioni in cui la logica direbbe di utilizzarli.

Quindi Luciano, fiducia ma basta con alchimie e filosofie strane. Torna alle cose elementari ma fatte bene e da li’ in poi usa tutti i nuovi ingredienti che hai a disposizione per migliorare la ricetta.