Di occasioni perse l'Inter, nella sua storia ormai centenaria, ne ha avute tantissime, di tutti i tipi e per tutti i gusti.
Il tifoso interista, quello che ha veramente capito l'essenza di questi colori, lo sa che è insito nel nostro DNA perdere le occasioni, quelle più scontate, ma sa anche che poi si è capaci inaspettatamente di compiere imprese emozionanti, uniche, da totali fuori di testa.
E del resto, se uno da piccolo sceglie di tifare Inter, e' perché di sicuro non e' tra quelli che il lunedi' mattina hanno paura di essere presi in giro a scuola per l'ennesima sconfitta rocambolesca magari inaspettata.
Il vero tifoso, il vero interista sa andare oltre, e sa cogliere cio' che c'e' di unico in questi colori, nella buona e nella cattiva sorte.

Vi chiederete il perché di questa introduzione, ma il tutto per in qualche modo caratterizzare il sottoscritto come uno che ha scelto l'Inter per motivazioni totalmente irrazionali e per il quale il vincere a tutti i costi e deridere gli altri non e' mai stato un vanto.
Ognuno nella sua vita ha delle priorita', ha delle qualita' e francamente non si puo' cercare in una squadra di calcio il surrogato ai propri fallimenti, alle proprie debolezze, ai propri limiti. Se qualcuno la pensa cosi', l'Inter e' decisamente la squadra sbagliata per lui. Si rivolga ad altri colori, dov'è sicuro del risultato garantito a tutti i costi e dove si puo' sentire sempre un "vincente".
Con questa premessa mi sento di dire che nella ormai stra discussa partita di sabato io personalmente in campo ho visto quello che secondo me deve essere il vero spirito sportivo interista.
Nonostante le difficolta', nonostante la purtroppo palese inferiorita' tecnica globale, nonostante decisioni arbitrali questionabili ce la siamo giocata, e ce la siamo giocata con onore.
E' vero, abbiamo perso, ma succede nello sport. La Juve ha piu' qualita', e quando le partite si decidono per delle giocate dei singoli, la qualita' fa la differenza. L'amarezza c'e' stata, fortissima, come la rabbia e la delusione, ma io sono stato orgoglioso di vedere la nostra squadra dare tutto, e questo e' cio' che dovrebbe essere sempre, non solo contro la Juventus, ma contro tutti.

E qui sta la vera differenza, il vero gap da colmare per poi arrivare ai traguardi che contano. Non serve fare la partita della vita per poi buttare alle ortiche occasioni sportive dove si e' palesemente piu' forti di altre squadre. Li' si deve lavorare, e non ci si puo' ridurre a giocarsi i propri obiettivi stagionali contro la Juventus, questa Juventus. E' da folli, e quindi mi direte, da Inter, ma certe partite devono essere affrontate con lucidita', serenita', consapevolezza, carattere ma non con ansia e aspettative esagerate. Poi la conseguenza e' fare assurdita' come quella di Vecino ed errori tecnico-tattici clamorosi su cui preferisco non commentare, e su cui mi riservo di capire prima come finiremo la stagione.
Io pero' di tutte le occasioni perse sinceramente mi sento di sottolineare, magari in modo impopolare tra gli amici interisti, la possibilita' di finirla con il rivangare il passato, con il fare polemica.
Chiunque abbia visto quella partita ha visto cosa e' successo, ha visto errori arbitrali incredibili, ma gli stessi che vediamo domenicalmente in tutti i campi, non sempre contro di noi e sempre a favore della Juventus. Non c'e' un sistema corrotto, non c'e' un disegno, e chi lo sbandiera non fa il bene dell'Inter e del calcio, ma crea solo degli alibi da perdenti.
Ci sono arbitri secondo me troppo protagonisti, che non vogliono perdere la loro centralita' in questo mondo, anche nell'epoca della tecnologia, e per me il vero probelma e' quello e soltanto quello.

A me era piaciuta molto la saggezza cinese di Steve Zhang nel rendere onore alla squadra e ai tifosi, declinando su recriminazioni arbitrali. Questo per me deve essere il nostro stile. Poi, a mente fredda, due giorni dopo, arrivano le parole di Antonello che riesumano vecchi spettri, che insinuano cose di cui di sicuro non ho bisogno certo di Antonello per ricordarmene.

Basta, andiamo oltre, non perdiamo l'ennesima occasione per crescere come Inter, come ambiente e come tifosi.
Vincere a tutti i costi non e' tutto, altrimenti non tiferemmo Inter, ma essere migliori lo e'.
Lasciamo certe vittorie ad altri, non ne abbiamo bisogno, non ci interessano. Noi dobbiamo essere migliori degli altri in primo luogo in cio' che facciamo e diciamo soprattutto quando si perde, e poi dimostrare sul campo di meritarci altri risultati. Altrimenti non si e' credibili.
So che queste parole non piaceranno forse a tanti interisti ancora arrabbiati e a caccia di scalpi, ma io dico sempre cio' che penso.
L'Inter di questa stagione ha mostrato tanti lati, alcuni molto buoni, altri meno buoni, sia sul campo che fuori. Ci vuole tempo, quel tempo che nessuno vuole accettare, pensando esistano scorciatoie.
A me spiace che si sia persa l'ennesima occasione nel dimostrarci piu' maturi di tanti altri per ricadere in comportamenti scontati. La parodia ideata dalla curva e' stata semplicemente stupenda, e questo deve essere lo spirito. Dire le cose in modo ironico ma intelligente, e non andare a rinfocolare sentimenti di rabbia e frustrazione.

Per quanto riguarda questa stagione, ce la possiamo ancora giocare, e quindi non perdiamo l'occasione di dimostrare che vada come vada ci saremmo meritati di meglio.

Forza Inter !!!!!!