Mi sono appena svegliato ancora ebbro della prestazione al Friuli di Udine. Il rettangolo verde ha per CR7 lo stesso effetto della birra all'Oktoberfest euforia, voglia di divertirsi dimenticare le fatiche della settimana etc... Eppure facendo il solito giro rassegna stampa mi imbatto nell'articolo del buon Padoan sulle relazioni tra Agnelli jr e Moratti. Premetto che il giornalista non mi entusiasma, ma di certo non lo si può tacciare di disonestà intellettuale. Ha idee, opinioni, e le porta avanti, giuste o sbagliate che le si reputino, in maniera anche testarda. Per noi Juventini per fortuna spesso non ci prende. Il suo articolo, sul bianconero.com, fa riferimento al perchè Agnelli, invece di corteggiare moratti lo dovrebbe mandare.... in serie B (https://www.ilbianconero.com/a/agnelli-vota-moratti-ma-cosi-tradisce-i-tifosi-dopo-la-farsa-di--92347).

Rispetto a questo ho un'idea molto precisa, che parte da quest'estate con la cessione di Caldara\Higuain per Bonucci (a proposito, qualche dubbio sulle doti calcistiche e di attaccamento alla maglia di Leo?), e termina con l'endorsement per Moratti, e Agnelli, oltre che a essere uomo intelligente, è ottimo manager, lo sa. Mi spiego: prendiamo gli ultimi otto scudetti, da quando esiste lo stadium lo scudetto non si è mai trasferito, alcuni anni in maniera imbarazzante, altri regalando agli avversari metà girone, alcuni facendo un poì più fatica (che siginificava vincerlo "solo" con tre o quattro turni d'anticipo). Il Napoli di Sarri (complimenti davvero al suo Chelsea) non aveva la forza mentale di tenere, e quando l'anno scorso ha mollato prima Champions e poi Europa league è venuto meno al primo dettame del calcio (e della vita): si vince solo imparando a vincere, tant'è che per ammissione dello stesso Sarri lo scudetto non è stato perso sul campo, ma nell'hotel a Firenze. Ancellotti, ottimo allenatore, in grado di riorganizzare secondo la sua idea di calcio i partenopei, ha già mutuato da ADL le scuse piangine del suo presidente: definire superficiale l'espulsione di Mario Rui è... superficiale, significa deresponsabilizzare il suo giocatore per due falli inutili, evitabili, e cattivi a centrocampo. Ve lo immaginate Allegri che difende un suo giocatore espulso per due falli del genere? A memoria non mi sembra che la reazione all'espulsione di CR7 contro il Valencia sia stata la stessa. 

La Roma mi piace molto, e il fatto che Monchi abbia deciso non solo di scommettere sui giovani, a partire dall'allenatore, e di recidere il cordone ombelicale con il pupone fa di lui un DS con le idee chiare e tanto coraggio. ma per vincere serve altro, serve una struttura, un'ambiente tranquillo, uno sguardo a lungo respiro... insomma tempo e pazienza, che per oscuri motivi a Roma non hanno.

La juve ha bisogno di competitor a livello sportivo ed economico solidi e costanti, solo così potra ancora crescere. Oggi noi gobbi godiamo e non poco, ma tra poco l'interesse per sponsor e tv calerà, chi ha voglia di vedere un campionato che a ottobre (ripeto otttobre in barba a ipocrisie e scaramanzie) è già finito. Dov'è il glorioso Bayern Monaco dopo il triplete 2013? A memoria mi sembra che pure Ancellotti e Guardiola fallirono in quella squadra, e i giocatori più forti stiano spingendo per fuggire. 

No, alla juve l'Inter e il Milan servono, soprattutto ora che le proprietà sono affidabili e non ipotetici investitori indocinesi, alzare il livello significa portare spettacolo, campioni, e soprattutto soldi, che nel calcio moderno non sono tutto, ma CR7 non è arrivato gratis. La storia, il blasone, la competitività che  queste squadre, una volta ristabilite possono offrire alla juve è sicuramente superiore a quello dei competitor attuali (basta rivedersi Juve-Napoli di settimana scorsa). 

Politicamente Gravina, uomo di calcio, capace e competente, si troverebbe a dover dirimere situazioni impellenti e gravissime, le farse di serie B e Lega Pro, la farsa delle seconde squadre, la farsa della guerra politica che si sta celando sul nuovo utilizzo del Var, insomma troppi e grossi problemi che porteranno via tanto, troppo tempo, per non parlare delle pressioni che il 63% degli aderenti alla corrente Gravina faranno valere. Moratti non mi piace, ma segna un nuovo modo di rapportarsi alla politica del pallone: per quanto distante dalle mie posizioni, per quanto prescritto (lo dice la storia, non io) puoi garantire al sistema calcio una crescita più uniforme che non ora, e questo Agnelli lo ha capito, a rischio di perdere qualche campionato o di fare qualche figura in Champions. Non si può più pensare al proprio orticello, occorre pensare in grande e per farlo servono grandi avversari, il rischio e diventare giganti in un mondo di nani. Ha ragione Padoan, il rischio è passare per traditore dei tifosi, ma la verità e che per vincere serve testa e programmazione, non tifo.