Finalmente, la mattina dopo è quasi meglio di quel che succede al triplice fischio finale. Inter (ri)dimensionata dalla Juve. Vecchia Signora finalmente plasmata dalle mani di Sarri, che ha fatto suo il principio bonipertico secondo cui vincere non è importante: è l'unica cosa che conta. Ma ha anche capito che la vittoria si può raggiungere facendo esprimere in maniera esteticamente apprezzabile la squadra. Quello che non cambia è il meraviglioso pianto di dolore di chi dopo anche ieri sera (ma davvero?) si sente tradito e raggirato dall'arbitro.

Vi prego, micetti da tastiera: NON SMETTETE MAI. Vi prego, continuate a dare colpe a terzi, a Bonucci che dà un cinque all'arbitro (missione compiuta Rocchi), alla mancata espulsione e radiazione a vita di de Ligt (se solo fosse stato un po' sgamato avrebbe tenuto le braccia basse e quello sarebbe diventato fallo in attacco di Lautaro e non calcio di rigore). Ho sentito di tutto, ma l'unica cosa che secondo me ha sbagliato Rocchi è stato il fallo di de Ligt su Brozovic.

L'Inter è una bella squadra (quanto pesa dirlo) ma ieri si è visto il limite della formazione: senza Sensi (non Iniesta, Sensi) la squadra perde il 50% del suo valore. È limitata nell'organico, ma quest'anno farà strada... A meno che i suoi dirigenti si facciano influenzare dal morbo dei tifosi, allora se la batterà con l'Atalanta per il terzo o quarto posto.