Pochettino sì o Pochettino no? Non è un semplice dubbio amletico. In questi giorni, il nome del tecnico argentino viene accostato fortemente ai rossoneri, come successore dell'attuale tecnico Gattuso. Certo, pur di non vedere più lo scempio proposto dal tecnico calabrese, per raggiungere l'obiettivo Champions, andrebbe bene anche uno dalle qualità tattiche e comunicative alla Oronzo Canà.

I dubbi che mi avvolgono sono tanti e ho cercato di racchiuderli in un numero abbastanza limitato, cioè 3:
1. Non è italiano: qualcuno adesso già starà pensando male o addirittura inviando un messaggio a Salvini per promuoversi come capo stampa al Ministero. Invece, calcisticamente io ho proprio i miei dubbi. L'ultimo vero e proprio allenatore straniero é stato Oscar Washington Tabarez, che dopo una discreta esperienza al Cagliari, approda al Milan per durare solo undici giornate, quando a Piacenza il suo Milan incassa un rocambolesco 3 - 2.

2. Poco adatto al calcio italiano. In una difesa come quella del nostro campionato, gli esterni d'attacco sarebbero inefficaci. Troppo poco avere un esterno invertito che sterza e crossa, e un altro che si inserisce come seconda punta. Saremmo difronte ad un Gattuso-bis.

3. Caratterialmente mollo. Tutta questa grinta io non la vedo.

Il gioco del Milan è tagliato su misura per uno dei più storici allenatori italiani, che hanno fatto innamorare tutti noi quando vedevamo la grande Udinese di metà anni 2000. Esterni in grado di scambiarsi con i centrocampisti, baricentro alto, terzini di spinta, e un infinità di palloni lanciati li nel mezzo, dove Bierhoff, il nostro Piatek la farebbe da padrone assoluto.

Speriamo che qualcuno da lassù mi ascolti.

Chissà... Vedremo.