“We’re playing those mind games together, pushing the barriers, planting seeds, playing the mind guerrilla”, cantava John Lennon nella (magnifica) “Mind games”, title track di uno degli album più validi dell’epopea “post-beatlesiana” del noto musicista britannico.

Ed è proprio un “Mind game” quello che si sta giocando nella delicatissima partita tra Florentino Pérez e Luka Modrić. Una vera e propria guerra di posizione, all’insegna di impliciti moniti e verità soltanto parziali.

Com’è ormai ben noto, la volontà del calciatore è quella di abbracciare il progetto nerazzurro, facendo valere il gentlemen agreement stipulato con il presidente “galactico”. Dall’altro lato, la strategia di Pérez si fonda su un silenzio assordante: non una parola concernente una possibile partenza del fuoriclasse croato, neppure nell’ambito della conferenza stampa di presentazione del nuovo portiere del Real Madrid, Thibaut Courtois; e, benché la fiammella della speranza continui ad essere ancora accesa, in casa Inter la sensazione è che, col passar del tempo, Luka Modrić si stia allontanando sempre più da Appiano Gentile.

La deadline è fissata a lunedì, quando il Real Madrid partirà alla volta di Tallin dove, il 15 agosto, affronterà i cugini colchoneros nel derby valevole per la Supercoppa UEFA. Qualora il centrocampista del Real dovesse imbarcarsi alla volta dell’Estonia, de facto, le speranze di vederlo in nerazzurro diverrebbero vane; verrebbero meno, infatti, le tempistiche necessarie al completamento di un’operazione così delicata.

Mentre i quotidiani di ispirazione presidenzialista esprimono certezza sulla permanenza di Modrić alla corte dei Blancos, la stampa nostrana, per contro, sembra invece convinta del fatto che il calciatore proverà a ribadire le proprie posizioni sino all’ultimo momento utile.