Uno dei parametri principali del Fair-Play Finanziario è rappresentato dal limite massimo di tutti i costi sostenuti annualmente per i calciatori (stipendi, trasferimenti e commissioni degli agenti), che dovrà essere inferiore al 90 per cento del fatturato del club. Questo tetto scenderà poi gradualmente all’80 e al 70% per le successive stagioni. 
Ed allora ci si chiede, per quale motivo diverse società europee non sono state sanzionate nonostante avessero superato il limite massimo imposto dalla normativa?
Ebbene, grazie ad una lacuna normativa molte società di calcio hanno fatto ricorso ad uno strumento utilizzato sopratutto nel Baseball.
In tema di durata massima del contratto dei calciatori, i regolamenti della FIFA stabiliscono che i contratti dei calciatori dovrebbero avere una durata massima di cinque anni, a meno che non siano autorizzati a essere più lunghi in base alle leggi di un determinato Paese.
Questo è quello che invece avviene in Inghilterra dove negli ultimi tempi si è arrivati addirittura a sottoscrivere contratti con la durata fino a 8 anni.
I Club infatti hanno aumentato la durata dei contratti per un periodo superiore ai 5 anni, così riuscendo a spalmare il costo degli ingaggi in più tempo, operando pertanto una redistribuzione dei costo in più esercizi. In questo modo non hanno mai superato i limiti imposti dal Fair- Play Finanziario.

La UEFA tuttavia resasi conto della lacuna normativa sta correndo ai ripari per integrare la disciplina normativa e stabilire un termine di durata di 5 anni dei contratti.