Il mercato scoppiettante condotto dal duo Mirabelli - Fassone ha consentito di raggiungere l'obiettivo prioritario della nuova dirigenza rossonera, ovvero consegnare a Montella una squadra rinforzata e pressoché definitiva per il primo giorno di ritiro.
L' importanza di tale obiettivo non può essere sottovalutata in quanto permetterà al tecnico di avere tutto il tempo a disposizione per amalgamare una squadra profondamente rinnovata, in modo da presentarsi pronti per l'inizio della nuova stagione.

La dirigenza rossonera ha però concentrato i loro sforzi esclusivamente sugli acquisti, ritrovandosi a 9 giorni dalla partenza del ritiro con una rosa eccessivamente ampia.
Nelle dinamiche di mercato questo può voler dire essere portati a svendere i propri esuberi, incassando cifre notevolmente inferiori e creando squilibri nel bilancio. Molto probabilmente sarebbe stato meglio occuparsi di acquisti e cessioni parallelamente, in modo da non ritrovarsi 35 giocatori in rosa manifestando necessità di sfoltire.
Il buon Monchi dai vari De Sciglio, Ely, Paletta, Vangioni, Kucka, Sosa, Bertolacci, Niang, Bacca e Lapadula avrebbe incassato almeno 100-120 milioni, una cifra importante per finanziare almeno in parte il mercato in entrata.

Ora il grande rischio è quello di riuscire a sfoltire la rosa in tempi utili portando nelle casse della società soltanto la metà di quanto si sarebbe dovuto ottenere, un danno a mio avviso notevole ed evitabilissimo con una maggior oculatezza.