Ho scelto di scrivere questo articolo, perchè forse potrò sfogarmi per tutto quello che mi tocca vedere. Sì, tifo Milan da sempre e voi direte "parli da tifoso" ma ho sempre voluto analizzare ogni cosa in maniera distaccata. Perchè essere il classico milanista che per ogni cosa tira fuori la bacheca mi ha stufato. Non sono il tipo. Ovviamente il Milan ha una grande storia, e non permetterei a nessuno di parlarne male (anche perchè dimostrerebbe bassezza morale, parlerebbero i fatti e i trofei). Ma ora mi ritrovo, pieno di ricordi, e sono anche abbastanza giovane, a guardare cose che non avrei mai immaginato. Vedo pareri contrastanti. Ma la mia analisi è questa. Oggi, il Milan, non è più la squadra che era. E questo è palese. Nonostante il calcio sia cambiato, la dirigenza continua a organizzare la gestione della società alla vecchia maniera (che poi fosse quella giusta). Triste a dirsi, da quando il sig. Ibrahimovic ed il sig. Thiago Silva non indossano più la maglia rossonera ho assistito ad una caduta da cui ancora non ci siamo rialzati. Anzi, il Milan si potrebbe paragonare ad una biglia completamente rotonda che, dopo la partenza dei sopracitati, è stata posta su un piano inclinato e sta continuando già da anni a scendere. Dunque chi ha messo questa biglia in quella posizione? La risposta non è semplice. Io penso sia un insieme di fattori. Non si può dare la colpa a qualcuno. Sarebbe solo un capro espiatorio. In questi anni ho assistito a: 1) allenatori cambiati praticamente ogni anno (e sono ancora sotto stipendio) 2) acquisto/prestiti di giocatori non da Milan, che non si impegnano per la maglia (magari tramite qualche procuratore amico di cui non facciamo nomi) 3) qualche arrivo decente (perlopiù di fortuna, vedi Bonaventura) 4) nessun progetto 5) società che non dà garanzie nè l'impressione lontana di essere solida (viste le liti e le discussioni più o meno visibili tra la figlia del presidente e l'amministratore delegato). Dunque, partiamo con calma, è impensabile cambiare un'allenatore dopo l'altro. Non ha senso. Per carità può succedere una volta, forse due, ma dopo bisogna farsi qualche domanda. E noi tifosi le domande ce le facciamo e ci diamo anche le risposte. Risposte che non trovano mai conferma purtroppo. L'esonerare un allenatore significa comunque continuare a tenerlo a libro paga fino a fine contratto, quindi il Milan sta pagando ben 3 allenatori al momento col risultato che "non ci sono fondi". Per cui, scegliere un allenatore significa dargli fiducia, tempo, cosa che ormai non diamo più a nessuno. Ma Mago Merlino non esiste. Ora parliamo delle varie campagne acquisti. E scrive uno che ha sempre difeso il sig. Galliani considerandolo una persona capace di fare il proprio mestiere. Ebbene, non dirò "Galliani vattene" ma piuttosto dico "avete mandato via Braida, ora prendete qualcuno che sappia chi prendere". Invece ci affidiamo ad ex-pizzaioli amiconi che ci hanno fatto fare un affarone una volta e allora sono amici per sempre. Non funziona così. Non dovrebbe. Sì, gli acquisti decenti/ buoni ci sono stati. Parlando di Bonaventura, piacevole sorpresa a cui in questo momento darei la maglia numero 10 del Milan, arrivato all'ultimo giorno di mercato, forse per fare uno sgarbo ai cugini? Questo non lo so ma di certo Jack non era stato cercato prima. Ecco l'altro argomento, il non avere un progetto. Ci ritroviamo fuori dall'Europa, rendiamoci conto, la casa del Milan è la Champions League e noi ne siamo fuori. Continuiamo a proporre prestiti con diritto di riscatto quando vogliamo un giocatore. Io mi vergognerei. Mi vergogno. Per fortuna che quest'estate il trend sembrava essersi invertito. Tuttavia Bertolacci è stato preso ad una cifra esorbitante (giocatore che valeva 12-13 mln a mio avviso) solo perchè nessuno sembrava voler venire al Milan. Sono rimasto soddisfatto dall'acquisto di Bacca e di Romagnoli, sì, ma il primo è arrivato come rimpiazzo e seconda scelta di J.Martinez mentre il secondo doveva essere un giocatore giovane da affiancare ad un campione, da cui potesse imparare. Invece spesso, si ritrova ad essere lui a insegnare agli altri. Continuiamo a tenere in campo gente come Zapata, che io non chiamerei neanche per giocare a calcetto. E quante seconde possibilità che gli ho dato nella mia testa. Ma niente, si parla di rinnovo. Ultimo argomento, la società. C'è un marasma impressionante riguardo al passaggio del 48% del Milan a tal mr.Bee e questo non è positivo. Non è tanto la confusione, quanto il non vedere chiarezza d'intenti da nessuno. Io sono dell'idea che l'allenatore, deve fare l'allenatore, il presidente, deve fare il presidente e così via. Il ruolo del presidente, una volta scelto l'allenatore, deve essere quello di potergli garantire un ambiente sereno per lavorare. Ovviamente per quanto dipende da lui. Si deve esporre, in prima persona o tramite l'AD per confermare la fiducia al tecnico, nel caso essa venisse mesa in dubbio da qualcuno o qualcosa. E soprattutto dovere della società, essere chiari con i tifosi, che sono parte integrante del mondo Milan. Gente che si vuole divertire ed invece va allo stadio, a guardare mezzi calciatori vestire la maglia della loro squadra del cuore, per la quale farebbero chissà cosa, essere strapagati e passeggiare in campo, fare tardi la sera nei casinò, mancare di impegno. Certo, scrivere tutto in questo articolo magari non farà cambiare le cose, ma mi sentivo di farlo. Forza Milan. Sempre.