Da un paio di giorni ha iniziato a circolare quello che dovrebbe essere il nuovo inno dell'Inter, scritto da Max Pezzali: quella leakata dovrebbe essere la demo della nuova canzone che riecheggerà tra le mura della casa nerazzurra, dopo aver abbandonato "Pazza Inter", che sostituirà l'inno di Elio e le Storie Tese "C'è solo l'Inter". 
Il popolo interista ha avuto opinioni contrastanti: se da una parte l'inno perde di profondità dall'altra assume un'identità internazionale.
Non è nostra intenzione però fare una recensione del brano (anche perché personalmente lo si considera sufficientemente "da stadio", ma si poteva fare di meglio), ma affrontare un discorso più ampio: il cambio del logo, del nome, delle campagne marketing e dell'inno può essere inquadrato in due modi: possiamo essere attaccati alla tradizione interista e dubitare di questi cambiamenti come possiamo apprezzare il tentativo di svecchiamento e dell'internazionalizzazione atti a trasformare la squadra di Milano in una vera e propria azienda.
Ma c'è un modo giusto per decifrare la situazione? Lasciamo prima di tutto la parola ai lettori che invitiamo a commentare per dire la propria; per quanto ci riguarda consideriamo il tutto come un vero e proprio processo evolutivo della società in quanto azienda, e vi spiegheremo i motivi: 1- L'Inter è sempre più tifata all'estero  
Non è un mistero che, con l'arrivo della famiglia Zhang, la tifoseria interista sia cresciuta a livello globale. Questo cosa comporta?
2 - L'inter necessitava un'internazionalizzazione 
Diretta conseguenza di quanto detto sopra: un inno in italiano, giocatorti conosciuti solo a livello nazionale, una storia che rimaneva segregata tra le ombre alpine: per rendere più appetibile la società ad un pubblico esterno la dirigenza ha investito molto in ambito di marketing (campagne in inglese, cideo presentazione intriganti, grafiche che contraddistinguono) e anche giocatori di un certo calibro: a chi critica la dirigenza attuale sembra opportuno ricordare che, sotto Thohir, si giocava con Donkor e Andreolli, quando con l'arrivo degli Zhang si è iniziato a parlare di Lukaku, Eriksen, Sanchez stelle della Premier League (caso vuole che sia il campionato più amato e tra i più visti al mondo) che hanno sposato la causa nerazzurra. 
3 - Le conseguenze di queste scelte
L'uso massivo della lingua inglese, il riconoscimento a livello societario della squadra e la semplificazione dei suoi simboli porterà, sia a lungo che a breve termine, ad un'ampia diffusione del messaggio interista e, di conseguenza, ad una crescita della società sotto il profilo economico.

Per concludere e avvalorare la nostra convinzione, quale interista non sognerebbe un nuovo stadio come quelli della Premier League, dei giocatori di livello e un messaggio forte?
Beh, questo è il prezzo da pagare.