Barcellona-Inter meritava due giorni di riflessioni, per evitare di scrivere commenti a caldo e quindi cadere in rancori inutili sia per l'oggetto che per l'ambiente. L'aria è cambiata. Stranamente non rimane nessun rammarico dopo il 2 -0 secco rimediato al Camp Nou. Certo, non c'è stata partita e loro sono stati nettamente superiori su ogni aspetto, ma la riterrei comunque una sconfitta " agrodocle " usando una visione a 360°. Si profila un nuovo orizzonte per il Biscione: Tohir fuori e dentro Zhang, il bilancio che si dovrebbe attestare introno ai 340 milioni di fatturato (!!) con una perdita ridimensionata a 17 milioni, il FFP rispettato in pieno e la suggestione ( o quasi certezza ) di Beppe Marotta al timone della barca. Che dire? Il cielo è sereno in lontananza e più in là si intravede un arcobaleno, ma il tempo variabile è sempre in agguato visto la nostra capacità di complicarci la vita da soli. Insomma, non perdiamo la concentrazione e andiamo avanti in questo progetto finalmente concreto dopo anni di stenti ed errori su tanti fronti. La proprietà c'è ed è solida, lo sta dimostrando e continuerà a farlo: starà a noi tifosi fargli fare quel passo in più, ovvero trasferirgli il romanticismo tipico italiano, sinonimo di attaccamento, sogni di gloria e voglia di rivalsa che contraddistingue soprattutto il popolo interista. Ad oggi  loro hanno fatto tutto quel che c'era da fare e che Moratti (senza togliere i meriti naturalmente) non ha fatto. In un mondo dove tutto è "azienda" hanno intuito anche dalla Cina che il  calcio poteva essere redditizio e non solo simbolo di potenza del singolo imprenditore che ogni anno versa vagonate di milioni nei conti correnti per risanare le sue voglie e i vari sfizi che si voleva togliere in quel momento.Non si vive solo di contabilità,naturalmente, altrimenti si andrebbe a snaturare una cosa che deve essere costituita per il 90% di emozioni. E' qui che siamo intervenuti noi,popolo interista, e dove dobbiamo continuare a lavorare. Come iniziare a dare cuore ad un progetto? Detto fatto, 50.000 spettatori circa di media a San Siro quando gioca l'Inter.  L'Ad Antonello ha fatto vedere come dare forza ad una sinergia con la Cina che ha tutte le carte in regola per fare bene, Ausilio ha fatto il meglio che ci si poteva aspettare con quello che aveva a disposizione senza fare cessioni remunerative, si, ma dolorose. Icardi è al centro della squadra e la mentalità da capitano sta venendo fuori. Certo dargli la fascia così presto aveva fatto storcere la bocca a tanti (sottoscritto compreso), però diciamo che incarna il progetto che viene perseguito, ovvero fare le cose passo passo per farle bene. Ma la cosa più bella e che mi rende orgoglioso è che con questo calendario fitto anche gli ultimi saranno i primi, almeno una volta. Dunque, questo continuo movimento incessante mi fa sorridere anche dopo una prestazione deludente come quella di Mercoledi. L'aria è cambiata, l'aria sta cambiando.  Avanti così,  Biagio.